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C’è crisi? Il sostegno a distanza non crolla.

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BOLOGNA. Nell’Italia della crisi economica non si ferma la solidarietà. Il sostegno adistanza, nonostante la situazione economica mondiale sia particolarmente critica, in Italia continua a contare cifre assolutamente non trascurabili. Il ForumSad, il Forum per il sostegno a distanza, ha di recente fatto sapere che sono circa due milioni gli italiani che scelgono di aiutare i minori meno fortunati, donando quasi 600 milionidi euro all’anno, che vanno a finanziare progetti in Africa (40%) e in Sud America (38%). A fungere da “intermediarie” per le donazioni sono soprattuttole 400 organizzazioni che in Italia si occupano di sostegno a distanza, ma dopole varie campagne di promozione fatte negli ultimi anni sono sorti anche gruppie singoli che donano direttamente.
LE ASSOCIAZIONI. Quest’anno l’intento del Forum è di dedicarsi in particolare ai progetti di sostegno a distanza che cominciano a diffondersi anche all’interno dei confini italiani, assistendo, per esempio, minoristranieri non accompagnati e ragazze vittime di tratta. “Vogliamo far emergerele difficoltà dell’infanzia in Italia – spiega Vincenzo Curatola, presidente del forum – Il sostegno a distanza può essere uno strumento utile anche nelnostro Paese, non solo a livello economico: con la sua capacità di crearerelazioni e legami, il sostegno serve anche a ricostruire il valore dellasolidarietà”. In Italia, secondo il ForumSad, leprime esperienze di sostegno a distanza sono perlo più rivolte ai minori stranieri. Fra le varie realtà che aiutano i minori stranieri figura l’associazione “Lapiccola famiglia” che a Rimini si occupa dell’integrazione scolastica dei bambini cinesi, o le suore francescane che a Padova gestiscono una casa cheospita vittime di tratta, spesso minorenni straniero. Un altro esempio di associazione è il Gruppo Aimar, che, oltre a progetti nel Sud del mondo, è attivo anche a Milano ed ospita mamme e bambini in difficoltà nel centro Tuendelee. Insomma, fra i vari strumenti a disposizione del terzo settore, il sostegno a distanza sembra essere quello che resiste meglio alla crisieconomica.
di Francesco Adriano De Stefano