NAPOLI. «I trasferimenti a valere sul Fondo Nazionale Politiche Sociali per il 2012 ammontavano in un primo momento per la Campania a 4 milioni di euro. Cifra irrisoria, che tuttavia oggi diventa addirittura ridicola con il nuovo riparto del ministro Elsa Fornero e del premier Monti, che portano ad un solo milione di euro lo stanziamento per la nostra regione». A spiegarlo è l’assessore all’Assistenza sociale della Campania Ermanno Russo, che aggiunge: «Prendiamo atto del fatto che il Governo abbia definitivamente azzerato la legge nazionale sulle politiche sociali, la 328 del 2000, il cui fondo era già stato pesantemente ridotto dagli esecutivi precedenti. In cinque anni, dal 2007 ad oggi, siamo passati per la Campania da uno stanziamento di circa 75 milioni di euro al solo milione del 2012. Rispetto allo scorso anno si è registrato un taglio di 16 milioni di euro, dal momento che ammontavano ad appena 17 milioni i trasferimenti decisi con riparto nazionale per il 2011. Ma quest’anno è andata anche peggio, visto che per il 2012 lo Stato stanzia per i servizi sociali 20 centesimi di euro per ogni cittadino campano».
IL TREND. «Un trend che se letto in percentuale – rincara Russo – assume tinte assai fosche. Rispetto allo scorso anno, i tagli del Governo incideranno per il 94 per cento nel 2012 sulle politiche sociali della regione. Una tegola che diventa ancor più pesante quando si pensa che da cinque anni a questa parte i trasferimenti nazionali per le regioni si sono ridotti del 99 per cento. Nonostante gli sforzi della giunta Caldoro, che ha introdotto nell’ultima Finanziaria regionale una tassa di scopo per i servizi alla persona e per gli ammortizzatori sociali del lavoro, nonostante si stiano facendo salti mortali per mettere in campo nella maniera più concreta e rapida i fondi europei e nonostante siano state date direttive precise agli Ambiti sociali per eliminare gli sprechi e individuare nelle non autosufficienze (minori, disabili ed anziani) la priorità dei loro interventi, resta una condizione di sofferenza acuta nel settore delle politiche sociali della nostra regione”, stigmatizza Ermanno Russo.
L’APPELLO. Di qui l’assessore lancia un appello: «In un momento così difficile e delicato per la tenuta del welfare campano, messo a dura prova sia dalla crisi economica strutturale che dall’uscita di scena della 328 del 2000, occorre un’assunzione di responsabilità da parte di tutti gli attori del sistema integrato di interventi e servizi sociali, a partire dai Comuni. Gli enti locali devono giungere alla consapevolezza che è necessario prevedere nei loro bilanci più risorse per l’assistenza alle fasce deboli»
 

di Mirko Dioneo

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