volpeSIENA. La caccia alla volpe in tana è  una pratica crudele che prevede l’ausilio di cani che uccidono cuccioli inermi, molti ancora ciechi. La mamma cerca di difendere i piccoli con la sua vita, spesso sacrificata inutilmente, venendo anch’essa uccisa. Secondo l’Enpa “accadrebbe nelle aziende venatoria e nelle zone di ripopolamento e cattura, ovvero dove viene allevata la fauna pronto caccia per non scontentare i cacciatori”. Si tratta dell’ultima di una serie di proroghe che vanno avanti dal 2007 con modalità precise stabilite in accordo con l’Istituto Superiore Protezione Ambiente, ente scientifico per la gestione faunistica. Se l’attività di caccia e’ stabilita dal calendario venatorio in precisi periodi dell’anno, quella di controllo viene decisa al di fuori di quei periodi, motivata da sovrappopolazione o in alcuni casi, come questo, dai danni provocati all’agricoltura o alla fauna. Contro la caccia alla volpe che dal 1 aprile riaprirà nel territorio di Siena è stato già presentato un ricorso al Tar ma, visti i tempi stretti, la Protezione Animali, insieme con altre associazioni ambientaliste, chiede alla Provincia di Siena di fare un passo indietro. “Scriviamo la nostra contrarietà al presidente Bezzini e al responsabile delle politiche animali del Pd, Alberto Lenzi, chiedendo di fermare immediatamente questa assurda e immotivata strage.

di Mirella D’Ambrosio

PER SAPERNE DI PIU’
Il sito internet dell’Enpa

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