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Aspetti un bambino? l’alcool può attendere

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ROMA. “Se aspetti un bambino, l’alcool può attendere”: prende il via la seconda edizione della campagna di comunicazione promossa da AssoBirra e Sigo (Società italiana di ostetricia e ginecologia). L’obiettivo è far conoscere a tutti, ma in particolare alle donne e ai medici che si prendono cura di loro durante i nove mesi della gravidanza, i devastanti effetti che l’alcol può avere sulla salute del feto.
LA CAMPAGNA. Effetti ancora spesso poco considerati, visto che circa il 20% delle donne non abbandona completamente l’alcol durante la gravidanza: secondo una ricerca commissionata da AssoBirra, il 17% riduce i consumi, mentre il 4% mantiene le stesse abitudini pre-gravidanza. La campagna, che proseguirà per tutto il mese di marzo, utilizzerà vari mezzi d’informazione: innanzitutto i siti internet http://www.sigo.it/ e http://www.beviresponsabile.it/, poi un video che, tramite la rete e i social network, raggiungerà il più ampio pubblico possibile. A sostenere l’iniziativa, prestando il proprio volto e la propria voce al video della campagna, 40 “madrine”: donne famose, scrittrici, blogger, chef e sportive, che contribuiranno anche alla sua diffusione, tramite i propri canali.  Il focus è quest’anno dedicato alle donne under 30, che pur rappresentando circa un terzo delle neomamme, sono quelle che più spesso assumono alcol durante la gravidanza: nel caso delle neomamme tra i 18 e i 24 anni, infatti, la percentuale di quelle che continuano a bere durante i nove mesi sale al 12% rispetto al 4% della media nazionale. Decisamente più virtuose le neomamme più anziane: solo il 2% di quelle tra i 38 e i 44 anni assume alcol in gravidanza.
PER SAPERNE DI PIU’:
http://www.seaspettiunbambino.it/ (SOCIALE. Il sito della campagna)
http://www.sigo.it/ (MEDICINA. La società italiana di ginecologia e ostetricia)
 

di Francesco Gravetti

 

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