di Francesco Gravetti
LECCE. «Siamo Andrea Trisciuoglio e Lucia Spiri. Abbiamo la Sclerosi Multipla e la curiamo con la canapa». Comincia così la lettera-appello del segretario e del presidente dell’associazione “Lapiantiamo”, che ha sede a Racale, in provincia di Lecce. 
Dall’urgenza derivante dal loro status di malati nascerà il prossimo 29 gennaio il primo “Cannabis Social Club” d’Italia. Spiegano i promotori dell’iniziativa: «Ogni giorno migliaia di malati devono acquistare la canapa che consumano per il proprio benessere da organizzazioni più o meno criminali, con le conseguenze catastrofiche che ben conosciamo.
La sola alternativa è coltivare in proprio la canapa che si consuma, ma solo pochi Paesi tollerano la coltivazione di qualche pianta. Creare un Cannabis Social Club rappresenterebbe una grandissima attenzione ai vari malati di varie patologie che potrebbero trarre beneficio dall’utilizzo della cannabis. 
Una novità assoluta nel panorama italiano che vede ancora criminalizzata la pianta dalla quale noi malati otteniamo enormi benefici e che assumiamo quotidianamente come farmaco consegnatoci dalla farmacia dell’ospedale ed importato dalla lontana e “amica” Olanda: il Bedrocan (infiorescenze di cannabis)».
LE ADESIONI. Il progetto in realtà è molto semplice e prende esempio dalle realtà sviluppatesi negli ultimi anni in Spagna, in Belgio e ultimamente anche in Francia: creare un luogo presso il quale i malati, possano coltivare le loro piante di canapa senza ricorrere al mercato nero. «La nostra è una vera e propria rivoluzione sociale a vantaggio unicamente dei malati e abbiamo intenzione di attirare a noi l’attenzione della politica, delle istituzioni, dei media», dicono quelli di “Lapiantiamo”. Il 29 gennaio, presso l’aula consiliare di Racale parteciperanno (inizio alle 18,30) Donato Metallo sindaco di Racale, Mina Wlby dell’associazione “Luca Coscioni” e Rita Bernardini del Partito Radicale.

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