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Villa Tropeano, un sit – in per la riqualificazione

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Un presidio all’esterno di una struttura di pregio architettonico chiusa da quasi trent’anni, periodo nel quale della vecchia storicità è rimasto ben poco visto il progressivo aumento del degrado e nessun progetto concreto di recupero. Il gruppo di cittadini attivi riuniti nel Comitato Villa Tropeano, attraverso l’iniziativa dello scorso sabato pomeriggio è tornato a chiedere in modo netto la riqualificazione dell’edificio di via De Meis nel quartiere Ponticelli. Realizzata a metà del ‘600, in età Barocca, Villa Tropeano fu la sede a partire dalla fine degli anni ’20 del primo istituto di medicina sociale d’Italia fondato da Giuseppe Tropeano il quale poi inaugurò l’ospedale Pausillipon.

LA STORIA – Passata successivamente in mano pubblica, Villa Tropeano rientra attualmente nelle competenze della Città Metropolitana ente che lo scorso 18 febbraio produsse una delibera, la numero 23, per avviare l’iter di alienazione del bene. Un’opzione, questa, fortemente stigmatizzata da quella parte dei residenti del quartiere di Napoli Est che si sta interessando di innescare quel meccanismo di recupero e rifunzionalizzazione pubblica della struttura. «Abbiamo chiesto invano più volte alla Città Metropolitana di organizzare un sopralluogo all’interno della villa, formalmente chiusa ma violabile facilmente con il rischio per chi lo fa di farsi male sul serio – ricorda Lorenzo Sorianello che lo scorso ottobre fu tra i promotori della costituzione del Comitato e presente al presidio di sabato – Tutte le promesse sono state fin qui disattese e ora la decisione di alienare Villa Tropeano, nei fatti una vendita, va nella direzione opposta alla nostra richiesta: lo scorporo della villa dal verde pubblico, che deve essere recuperato e tutelato. Ma è l’intera Villa Tropeano a dover essere preservata da ogni tentativo di speculazione. Parliamo di un bene comune non solo di Ponticelli, ma dell’intera la città di Napoli». E di fatti lo striscione affisso durante la mobilitazione recitava così: “Contro speculazione, degrado e abbandono. Villa Tropeano bene comune’’. Nel corso degli anni si era ipotizzato di realizzare all’interno della struttura una casa di produzione cinematografica e anche, in alternativa, la nuova caserma della Guardia di Finanza. Tutte chiacchiere al vento, almeno sino a questo momento. Il presente di Villa Tropeano è fatto soltanto di abbandono dell’edificio, nei fatti decadente e di giardino esterno aggredito dalla vegetazione selvaggia nonostante qualche sporadico intervento di cura e di mini discariche di rifiuti a cielo aperto che compaiono ad intervalli regolari. Non solo: Villa Tropeano fu anche utilizzata da alcuni cittadini senza una fissa dimora come rifugio. I cittadini del posto in passato si sono espressi per fare della struttura un centro aggregativo in un’area dove i luoghi di socialità si contano sulle dita di una mano, costringendo soprattutto i giovani a spostarsi in altri quartieri della città.

di Antonio Sabbatino

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