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“Una voce per le Donne”: a Villa Fernandes l’incanto di un piccolo sasso nel vasto stagno dei Diritti Umani

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A ridosso della Giornata Internazionale della Donna, il 9 marzo scorso, a Villa Fernandes, bene confiscato a Portici, si è tenuto il secondo appuntamento della rassegna “Una voce per le donne”, un appuntamento che ha incitato alla riflessione sulle sfide ancora incombenti nella nostra società, e lo ha fatto con protagonisti d’eccezione: gli studenti del liceo Quinto Orazio Flacco di Portici che come abili architetti di speranze, hanno gettato un piccolo sasso nel vasto stagno dei Diritti Umani.

L’evento ha preso il via con l’intervento di Antonella Renzullo, presidente di Tells Italy, che ha illustrato con passione l’iniziativa “posto occupato”: sedie idealmente riservate per le vittime di femminicidio, un silenzioso ma potente tributo a coloro che, a causa della violenza di genere, non sono più con noi.

Seguendo i saluti di Ida Mazzarella, che ha affrontato l’importanza di costruire reti solidali, i giovani liceali sono stati presentati dalla professoressa Ornella Esposito.

Col calore delle loro parole e il fervore delle loro azioni i giovani hanno condotto i partecipanti in un viaggio attraverso la storia dei diritti delle donne e lo hanno fatto con la semplicità delle cose ovvie che spesso appaiono inesistenti agli occhi più maturi: quelli degli adulti.

Ad aprire la staffetta dei diritti, è stata la studentessa Alessandra, che ha affrontato con determinazione la lettura degli articoli della Costituzione italiana che sanciscono la parità di genere. Accanto ai suoi compagni, ai docenti e a tutti i partecipanti, la giovane ha condiviso le sue riflessioni con profondità sui principi fondamentali che costituiscono il tessuto della nostra Nazione, mentre scorrevano le immagini in bianco e nero del power point preparato di concerto col suo gruppo classe.

Pasquale e Diego, che di anni ne hanno solo 15, si sono immersi nel pensiero profondo del filosofo Johann Gottlieb Fichte con una determinazione ardente, sfidando con coraggio le convenzioni consolidate.

In seguito, Swami e Mara hanno alzato gli occhi verso un orizzonte luminoso e ricco di promesse, dipingendo con maestria un affascinante quadro di parità di genere attraverso un suggestivo gioco di ruoli. Come artisti visionari, hanno immaginato un mondo in cui la parità è una realtà tangibile, dove gli aliti del cambiamento trasformano i confini dell’ingiustizia in sentieri di equità.

Infine, l’evento ha toccato il suo apice con l’incontro tra Rozita Shoaei, l’attivista iraniana per i diritti umani, e i ragazzi.

Rozita ha sottolineato con fermezza l’importanza vitale del coinvolgimento giovanile nella battaglia per i diritti delle donne, non solo per conquistarli, ma anche per preservarli.

Con l’appello diretto ai giovani, “resta e riappropriati” si è concluso il nostro viaggio.

Temi vitali sono stati esplorati e idee innovative hanno rischiarato il sentiero verso un futuro più equo e inclusivo. Resta da vedere se le parole pronunciate si trasformeranno in azioni concrete, ma una cosa è certa: l’eco di questa giornata risuonerà a lungo nei cuori di coloro che vi hanno preso parte, alimentando la fiamma ardente della lotta per i diritti delle donne.

 

di Francesca Andreoli

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