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“Il maestro e Margherita” il capolavoro intamontabile di Bulgakov

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Un romanzo-poema in cui intervengono numerosissimi personaggi ed in cui un realismo quasi crudele si fonde o si mescola col più alto dei possibili temi quale quello della Passione.
Bulgakov dona voce a temi importanti quali il misticismo contrapposto al realismo,la velenosa critica dell’ apparato statale che impedisce la libera espressione della ricerca individuale degli artisti,il ridicolo senso delle assurdità del quotidiano.
Introduce, inoltre, un diversa interpretazione di satana, denominato Woland, il demonio molesto, descritto più come uno scompigliatore dell’ordine ed un rivoluzionario che come un essere terribile e crudele e che su ordine di Dio, concederà ai protagonisti dell’opera un eterno riposo in una sorta di limbo in cui vivere per sempre felici ed insieme.
L’opera prevede numerosi episodi tra loro variamente interconnessi e si svolge su due principali piani narrativi paralleli, ai quali corrispondono due differenti ambientazioni storico-geografiche.
La prima di queste è la Mosca degli anni trenta, in cui si trova in visita Satana nei panni di Woland, un misterioso professore straniero, esperto di magia nera, attorniato da una cricca di personaggi alquanto particolari: il valletto Korov’ev soprannominato Fagotto un ex-maestro di cappella sempre vestito con abiti grotteschi, il gatto Behemoth, il sicario Azazello, il pallido con il suo sguardo mortale, e la strega Hella. L’arrivo del gruppo porta scompiglio non solo fra i membri di un’importante associazione letteraria sovietica, la MASSOLIT, che ha sede presso la Casa Griboedov, luogo di convegno dell’alta società moscovita, ma in tutta Mosca.
La seconda storia, che si sviluppa nel corso dell’intero romanzo interrompendo la narrazione principale sui fatti di Mosca, rievoca gli avvenimenti accaduti a Gerusalemme durante il periodo pasquale al tempo del procuratore romano Ponzio Pilato.
Woland racconta a Berlioz di essere stato presente al processo del mite Gesù mentre poi questa storia prosegue riportando direttamente alcune pagine del perduto romanzo del Maestro, che si soffermano su ciò che accadde a Pilato durante il processo e nei giorni successivi la morte di Ha-Nozri. Sin dall’inizio Pilato viene colpito dall’atteggiamento e dai discorsi di Jeshua, che si dice convinto della bontà di ogni essere umano e sostiene che Dio è uno. La storia prosegue con altre intromissioni nella narrazione, passando per la crocifissione, il patimento di Levi Matteo, che giunge a maledire Dio per una tale ingiustizia, e infine i tormenti di Ponzio Pilato.
Un testo prezioso per ogni lettore desideroso di saziare la sua sete di libertà.

di Maria Rosaria Ciotola

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