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30 milioni per la radioterapia innovativa in Campania

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NAPOLI – In Italia mille persone si ammalano di cancro ogni anno. Di queste seicentocinquanta hanno bisogno di svolgere radioterapia. Solo in Campania ci sono 38 mila pazienti oncologici. Per offrire un trattamento più veloce ed efficace è necessario investire nell’innovazione tecnologica. E l’innovazione costa. Circa 30 milioni di euro. È questa la cifra che ha a disposizione la Regione Campania per l’implementazione dei servizi di radioterapia oncologica di ultima generazione. Una cifra che viene fuori dalla ripartizione tra le regioni del Mezzogiorno (comprese Abruzzo e Molise) dai finanziamenti statali previsti dall’articolo 5/bis del “decreto Mezzogiorno” del 2017. Dei 100 milioni totali la Campania si è aggiudicata quasi un terzo della spesa totale. Il decreto prevede che il piano d’acquisto sia presentato entro centottanta giorni. Tempo nel quale l’ente regionale utilizzerà per il dialogo con gli stakeholder.
Di come spendere al meglio questi fondi si è discusso nel corso del convegno “Innovazione e moderne tecnologie in Radioterapia” tenutosi presso l’Hotel Santa Lucia di Napoli. All’incontro hanno preso parte alcuni illustri esponenti del settore medico, tra i quali Paolo Muto, Primario del reparto di radioterapia dell’Istituto per la lotta ai tumori Pascale di Napoli, il quale ha evidenziato che «in Campania, sono circa 38 mila i pazienti ammalati, di cui circa 20 mila ha necessità di radioterapia. È necessaria una distribuzione sul territorio con apparecchiature moderne che possano curare l’integrazione della terapia farmacologica per il cancro». Aspetti sottolineati anche da alcuni degli altri relatori al tavolo del convegno. Cure sempre meno invasive, più precise, veloci, efficaci. Maggiore prevenzione. Anche questi sono aspetti importanti emersi dall’incontro.
«L’uso di questi nuovi macchinari che io stesso ho avuto la possibilità di testare nel centro che dirigo, può condurre a potenziali miglioramenti clinici e ad una importante diminuzione degli effetti collaterali. Con la tecnologia ‘HyperArc’ di Varian abbiamo ottenuto il 90 per cento di risposta sulle lesioni metastatiche trattate, un risultato straordinario, se si pensa che la terapia non risulta invasiva, né tantomeno dolorosa, e dura solo pochi minuti», ha dichiarato Filippo Alongi, professore associato all’Università di Brescia e direttore della struttura complessa di Radioterapia Oncologica all’Ospedale Sacro Cuore – Don Calabria, di Negrar, in provincia di Verona.

di Ciro Oliviero

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