Nel cortile del carcere di Poggioreale, a Napoli, si è tenuto il concerto del coro giovani del teatro San Carlo. Un concerto sentito e pieno d’amore, con canzoni della tradizione napoletana, ma anche moderne straniere, sapientemente diretto dal maestro Carlo Morelli. L’evento è stato organizzato dal Garante per i diritti dei detenuti in Campania, Samuele Ciambriello e dal “Lions Club” di Pomigliano d’Arco. Il cortile di Poggioreale si è animato per quasi due ore grazie alle bellissime voci dei dieci ragazzi del coro del San Carlo. Insieme alla direttrice del carcere Maria Luisa Palma che ha assistito al concerto, i detenuti sono stati coinvolti con grande entusiasmo dal Maestro Morelli che li ha incitati a cantare.
“La musica in questa bellissima città deve unire, spero di potervi vedere non più qui dentro ma fuori, in libertà”, afferma Morelli. Il garante per i diritti dei detenuti Ciambriello ricorda l’importanza della musica e di tutte quelle attività volte alla riabilitazione dei carcerati: “Spero che questa iniziativa di alto valore sociale possa regalare a tutti i presenti un momento di riflessione oltre che di intrattenimento culturale”. Il “Lions Club” di Pomigliano è il quinto anno che organizza dei concerti nelle carceri, quattro a Nisida e quest’ultimo a Poggioreale come ricorda il presidente Luigi Delle Cave: “Speriamo di aver donato un momento di gioia in questo luogo di dolore e sofferenza”. Al Maestro Morelli è stato donato inoltre il premio “Melvin Jones Fellow” dal “Club Lions”, quale grande riconoscimento artistico per il suo operato. Il Maestro Morelli e la direzione del teatro San Carlo infatti da anni collaborano con il Garante per i diritti dei detenuti per portare all’interno degli istituti penitenziari di tutta la regione Campania la bellezza del canto, nella speranza che la musica possa diventare un antidoto alla violenza. Sulle note di “Napul’ è” di Pino Daniele tutto il cortile si è unito in un’unica voce commossa. Energia e vitalità che sono state accompagnate dalla gustosa colomba pasquale del pasticciere “Zio Savino” di Sant’Antonio Abate.
testi, foto e video di Roberta De Maddi