È toccata alla casa circondariale “G. De Angelis” di Arienzo la verifica dell’associazione “Antigone” che vigila per i diritti e le garanzie nel sistema penale. Gli esperti dell’osservatorio campano hanno visitato il carcere in provincia di Caserta, ovvero i due reparti di cui la struttura si compone e la sezione dedicata alle persone detenute in art. 20 ter della Legge sull’ordinamento penitenziario (coloro che partecipano ai lavori di pubblica utilità). Il carcere attualmente ospita 72 reclusi, un numero che recentemente è aumentato per via del trasferimento di 35 persone provenienti dalla casa circondariale di Napoli-Poggioreale. Secondo l’associazione presieduta da Patrizio Gonnella, “la struttura è in buone condizioni – gli ispettori, infatti, spiegano – non abbiamo rilevato particolari criticità, al netto della posizione extraurbana che, lontana dalla stazione ferroviaria e dallo stazionamento degli autobus extraurbani dei paesi limitrofi, nei casi in cui non si sia auto muniti risulta difficile da raggiungere, rendendo difficoltosi i colloqui con i famigliari.” L’associazione nel 2021 festeggia i trent’anni di vita: un compleanno che segna un lungo percorso dedicato a ciò che accade ogni giorno nelle carceri, entrandovi in maniera costante e sistematica dal 1998. Ogni volta, emerge, dettagliatamente, ogni aspetto della vita vissuta negli istituti penitenziari per adulti e minori: criticità ma anche buone pratiche. Dai muri scrostati e umidi al sovraffollamento, dunque, ma anche delle opportunità di studio e lavoro che affiorano in alcuni contesti. Gli osservatori di Antigone che entrano nelle carceri sono più di 100, sparsi in tutte le regioni italiane. Vi aderiscono prevalentemente magistrati, operatori penitenziari, studiosi, parlamentari, insegnanti e cittadini che, a diverso titolo, si interessano di giustizia penale.

di Mirella D’Ambrosio