Oggi è davvero difficile provare a scrivere e lasciare dei messaggi che vanno controcorrente. Il tempo che stiamo vivendo traccia la nostra storia nei prossimi e lunghi anni alle nuove generazioni. Un tempo dominato da un pensiero unico: “sopravvivere a questa guerra invisibile”. Meritiamo di superare questo momento delicato per il nostro Paese e per ciò che dobbiamo ancora costruire per i nostri figli e nipoti. Adesso, più di prima, siamo chiamati a respirare profondamente e a rispettare delle regole di civiltà, di educazione “diffusa”. Un sistema basato sullo schizofrenico metodo fatto di punizioni, non ci porterà da nessuna parte, lo stiamo vedendo in queste ore. Molti detenuti, reclusi nelle nostre carceri, difendono la sicurezza della propria condizione, nel bene e nel male. Oggi ci viene complicato vivere in un mondo di “prigionieri” , trapela chiaramente la problematicità dell’inquietante concetto di programmare la vita. Siamo liberi di descrivere ogni giorno le nostre azioni e di non rinchiuderle in un programma, che se non segui vieni punito e persino etichettato. E oggi, forse, incominciamo ad apprezzare la nostra libertà e la nostra democrazia. Lo Stato sta facendo il suo compito, null’altro!
Però lasciatemi dire che dovrebbe in un futuro prossimo, riprendersi il sacrosanto diritto di fare investimenti, invece di delegare sempre più a una mentalità privatistica che mira a procreare consumatori e non cittadini. Ecco la vera rivoluzione culturale, la sensazione di libertà, o se preferite, la consapevolezza di poter essere individui indipendenti e liberi. Per questo siamo chiamati a una rivoluzione personale e sociale che nel vigente bivio storico in cui siamo arrivati può rappresentare un prezioso strumento per orientarsi e imboccare la strada giusta, anche nei tempi difficili. E la forza delle cose a farmi avvertire in questo momento il bisogno di legami, aggiungerei fraterni. La solidarietà si congiunge con la fraternità. Tanti volontari vanno subito oltre la dimensione puramente caritatevole, perchè si avverte un dovere morale universale e perchè la logica del cuore è che non si abbandona nessuno, soprattutto i più fragili, quindi diviene un dovere morale e di giustizia, che riguarda tutti. Tantissimi volontari stanno vivendo le loro azioni nel silenzio, anche se sono preoccupati per la loro vita e per chi gli sta attorno. Il sistema dei Csv non rallenta e continua a sostenere e a sviluppare azioni sui territori, con modalità innovative per rendere i cittadini attivi più informati e consapevoli, insieme alle tante organizzazioni del Terzo Settore, agli enti locali e alle agenzie di comunicazione. C’è uno scambio di notizie continue con l’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Napoli per riorganizzare e intervenire anche sui servizi offerti dalle Agenzie di Cittadinanza mettendo in sicurezza i volontari impegnati. Siamo ancora in attesa, purtroppo, che l’OTC Campania Molise approvi la programmazione 2020 dei Csv della Campania, che sarà utile sicuramente ad offrire i servizi giusti alle organizzazioni, ai volontari e ai cittadini. L’ invito è di non rallentare e di avere il coraggio, oggi più di prima, di attivare una collaborazione vera con gli Enti, Istituzioni e soggetti pubblici e privati che vogliono attivare processi condivisi e responsabili, e con tutti gli attori protagonisti di cambiamento. Proviamo insieme a raccontare una storia diversa, una storia di umiltà, di determinazione e di immensa libertà. Proviamo a lasciare uno straordinario messaggio di speranza e di altruismo per la nostra società che spesso può essere ingiusta è indifferente.
di Nicola Caprio