NAPOLI. Presidio di dipendenti e cittadini questa mattina all’ospedale San Paolo di Napoli, dove un centinaio di persone si sono riunite per protestare contro i paventati tagli al nosocomio di Fuorigrotta. Al centro della questione, la carenza del personale che potrebbe portare, nei prossimi giorni, a tagli nel servizio del pronto soccorso pediatrico. Benchè non si tratti di una chiusura definitiva del servizio, lamentano i sindacalisti e le associazioni, la mancanza di personale potrebbe portare ad una riduzione dell’orario, rendendo il pronto soccorso pediatrico attivo soltanto per sei ore invece delle attuali 24; una situazione che, di conseguenza, creerebbe difficoltà ad un bacino d’utenza di circa 500mila persone, che d’un tratto si vedrebbero private del principale punto di riferimento sul territorio.
“Verrà a mancare la parte emergenziale, – spiega Vincenzo Tafuto (Cisl), – perché ci sarà un solo pediatra di turno dopo le 14, che dovrà seguire reparto, neonatologia e sala parto, e quindi dovrà obbligatoriamente dare una priorità ai vari tipi di intervento. Abbiamo fatto presente questa cosa, abbiamo tentato di trovare una soluzione, temiamo che questo possa essere un primo passo per una demolizione di un ospedale che serve un bacino di utenza di mezzo milione di persone”. “Non è pensabile, – aggiunge Antonella Cammardella (ex consigliere regionale, candidata alla Camera per Sel), – che si possa ridurre il personale, si deve anzi implementare. I cittadini sono preoccupati, perché una volta chiusi i reparti di chirurgia e chirurgia vascolare questi presidi non sono stati sostituiti sul territorio, quindi la paura è che questo territorio venga mano a mano depauperato”. Dopo un’assemblea pubblica all’interno del salone dell’ospedale, alcuni dipendenti ed il dirigente medico del servizio Pediatria hanno simbolicamente occupato la direzione sanitaria del San Paolo, insieme ai rappresentanti sindacali ( Usb, Cisl, Uil e Nursing Up), a quelli delle associazioni e delle organizzazioni del territorio (Laboratorio Politico Iskra, P. Carc, Comitato Villa Medusa) ed a figure politiche ed istituzionali di Provincia, Comune e Municipalità. “Abbiamo risposto all’appello, – concludono i rappresentati delle associazioni, – occupando simbolicamente la direzione sanitaria del San Paolo. Chiediamo risposte certe sul futuro dell’ospedale, sia per quanto riguarda il reparto di pediatria, sia, in un discorso più ampio, sull’efficienza in genere del presidio, dove la carenza di personale costringe i dipendenti a ritmi di lavoro esagerati, rendendo complicate anche le banali emergenze di pronto soccorso”. La direzione generale dell’Asl Na1 ha accolto la richiesta di un incontro urgente, convocando un tavolo fissato per martedì 12 febbraio.
di Nico Falco