ROMA – Entra in commissione finanze il decreto del presidente del consiglio dei ministri con cui si intendono adottare nuovi criteri per il calcolo dell’Isee. Un testo che non piace sia ad alcune associazioni di volontariato che ad esponenti della politica, anche di maggioranza. Conta già numerose adesioni tra associazioni, movimenti e gruppi impegnati nel campo della disabilità – oltre a quelle di singoli cittadini con disabilità e non, caregiver familiari e rappresentanti istituzionali – la manifestazione nazionale in programma mercoledì 31 luglio a Roma (Piazza Montecitorio, ore 16), per protestare contro la riforma in corso dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, strumento che serve a ponderare il reddito di un nucleo familiare e che coinvolge sensibilmente le persone con disabilità e le loro famiglie, determinandone l’accesso alle varie prestazioni e la partecipazione alla spesa.
L’iniziativa, che ha  già registrato in queste settimane le prese di posizioni e le preoccupazioni espresse da una serie di Associazioni aderenti alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), tra cui l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), e anche dall’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) – verrà presentata sempre a Roma, martedì 30 luglio, nel corso di una conferenza stampa (Centro Congressi Cavour, Via Cavour, 50 a, ore 11), durante la quale si esporranno i punti critici del provvedimento sull’ISEE attualmente all’esame della Camera.
Come si legge in una nota del Coordinamento Nazionale Famiglie di Disabili Gravi e Gravissimi, organizzazione che sta diffondendo le notizie sulla manifestazione, «la disabilità è uno dei contesti che verrà maggiormente colpito dall’applicazione del nuovo ISEE e da qui è partita la decisione di organizzare la protesta, nonostante la calura e le difficoltà inerenti la particolare condizione delle persone coinvolte, allo scopo di evitare un “colpo di mano estivo” da parte del Governo su tale materia».
Perplessità anche da parte del deputato bresciano di Scelta Civica Mario Sberna.
 

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