ROMA – “Questa legge di stabilità sembra andare nella giusta direzione, ma a rimetterci sono i pensionati. Dall’ultima manovra del governo Letta, le pensioni si ridurranno ancora una volta fino al 2016”, Pasquale Orlando, Segretario Nazionale dell FAP ACLI, commenta così la legge di stabilità presentata dal governo durante la recente segreteria nazionale della federazione dei pensionati aclisti. “Questa legge di stabilità non soddisfa le attese di chi come noi – Prosegue Orlando – attendeva la fine della penalizzazione a cui sono sottoposti i redditi da lavoro e soprattutto da pensione”. La Fap ACLI condivide, quindi, la valutazione del presidente delle ACLI Gianni Bottalico e chiede al Governo di non dimenticare due aspetti importanti: l’avvio di una strategia per lo sviluppo economico che dia attraverso i salari e la leva fiscale, maggiori risorse per i consumi delle famiglie, presupposto indispensabile per frenare il loro impoverimento e per la ripresa. Ed in secondo luogo il mantenimento di un buon sistema di welfare, migliorando le prestazioni attuali ed introducendone di nuove come quelle per un piano nazionale contro la povertà, che dovrebbe essere già inserito in questa manovra economica.
L’ultima azione del Governo Letta di rifinanziare il fondo della non autosufficienza resta per ora solo un flebile segnale, serve ben altro per affrontare un’emergenza che le Regioni non hanno concretamente preso in carico. – conclude la nota diramata in queste ore – Si segnala che ancora una volta si registra una penalizzazione dei pensionati, già ampiamente colpiti negli ultimi 20 anni da una progressiva perdita del potere di acquisto. La Fap Acli sarà attenta a seguire l’iter di una legge che può e deve essere migliorata con equità e giustizia e si dichiara pronta a tutte le iniziative e mobilitazioni necessarie a raggiungere l’obiettivo.

di Federica Fiorillo 

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