CATANIA – Nasce in Sicilia la prima rete italiana di condivisione on line del cibo per chi lo offre e per chi ne ha bisogno. Si tratta del sistema ˜I food share” che permette, infatti, via web, di coniugare la richiesta di prodotti agro-alimentari per scopi umanitari con il recupero e la messa a disposizione del cibo a partire dal comune cittadino fino alla grande e piccola distribuzione e alle aziende agricole che vorranno offrire il loro surplus a scopi solidali. L’iniziativa è nata da quattro giovani di Caltagirone: Daniele Scivoli, Daniela Lirosi, Francesco Perticone ed Elisabetta Di Benedetto.
COME FUNZIONA – “I food Share”, attivo da soli venti giorni ha già i suoi sostenitori: all’interno della piattaforma sono pubblicate per il momento 12 ceste alimentari tutte offerte da privati cittadini. Tra i primi a registrarsi è stata la Caritas di Caltagirone che nei riguardi dell’iniziativa si è mostrata subito attenta e collaborativa. La piattaforma web può essere utilizzata da singoli donatori, cittadini, associazioni, ong, parrocchie ed enti sociali in genere che vogliono condividere o recuperare risorse alimentari per le fasce in difficoltà della popolazione. All’interno del sito il donatore potrà tramite la registrazione operare la pubblicazione diretta del cibo offerto e la sua localizzazione a livello territoriale. Destinatari del servizio on-line sono coloro con difficoltà socio economiche, derivate da perdita di lavoro, stato di abbandono, disoccupazione, patologie e fasce deboli non inserite nel mercato del lavoro come giovani, stranieri o donne in difficoltà , soggetti con problemi situazioni familiari.
Per la registrazione sono necessari i dati anagrafici della persona ma sul sito sono visibili soltanto il nome e la città del donatore, in modo che il beneficiario senza la necessità di indicare le proprie generalità lo contatti e si metta d’accordo su come e quando ricevere la cesta.
L’ASSOCIAZIONE – “I food share” è un’associazione, il cui progetto parte anche da uno studio della Fao pubblicato nel 2011 sulla perdita e spreco di cibo a livello mondiale, circa un terzo del cibo prodotto ogni anno per il consumo umano – grosso modo 1,3 miliardi di tonnellate – va perduto o sprecato. Il rapporto offre una serie di suggerimenti pratici su come ridurli. Nei paesi in via di sviluppo il problema è principalmente dovuto a tecniche inadeguate di produzione, ad una gestione carente del dopo raccolto, alla mancanza di infrastrutture adeguate di trasformazione alimentare e d’imballaggio, ed alla mancanza di informazioni sulla commercializzazione che consentirebbe alla produzione di meglio adeguarsi alla domanda. Nei paesi a medio e alto reddito invece le perdite alimentari derivano principalmente dal comportamento del consumatore ed anche dalla mancanza di comunicazione tra i diversi settori della catena alimentare.

di Francesco Gravetti

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