FOGGIA – Bere un caffè o consumare la colazione in un bar disinfestato dalle slot-machine, dai video poker. Perché la lotta alle povertà e alla dipendenza dal gioco d’azzardo trae forza anche da senso di partecipazione attiva di cittadini e commercianti. I primi, chiamati a premiare gli esercizi commerciali che si contraddistinguono per virtù etiche e civili; i secondi, sollecitati a staccare la spina a tutte le macchinette mangiasoldi. Perché a Foggia, come in altre città italiane, sono in aumento gli utenti in cura presso i Ser.T a causa del gioco d’azzardo e le persone costrette a bussare alle porte delle Caritas parrocchiali per ricevere sostegno. Ludopatia e povertà. Le due piaghe sociali generate dall’ossessione del vincere facile, del guadagno a colpi di gratta e vinci. E soprattutto, di lunghe ore trascorse davanti alle luci abbaglianti e ai suoni frastornanti delle macchinette ipnotiche installate nei negozi.
LA DISINFESTAZIONE – Per questo, anche nel capoluogo Dauno una rete di associazioni ha deciso di aderire alla campagna nazionale “Slot Mob”, l’iniziativa partita da Biella che mira a creare una cultura consapevole fra i cittadini e a premiare gli esercenti che decidono di rinunciare alle slot-machine nei loro bar. Anche se fanno guadagnare migliaia di euro con il minimo sforzo. «Come Banca Etica crediamo sia importante riflettere ed approfondire la relazione tra denaro, economia ed etica. Di conseguenza, vogliamo invitare la cittadinanza e le associazioni ad aprire gli occhi su questi temi e a coinvolgerli nel premiare un bar della città disinfestato dal gioco d’azzardo»- spiega Rita De Padova, di Git Banca Etica, che insieme alle organizzazioni Emmaus, Solidaunia, Libera Foggia e Fratelli della Stazione, ha lanciato «la campagna di “liberazione” da questa piaga sociale».  Ma anche della riappropriazione dei luoghi, degli spazi, «perché il giorno della premiazione, davanti al bar più votato dai cittadini, vogliamo fare baccano, giocare a ping pong, a calcio balilla o con giochi di strada che si facevano una volta. Vogliamo trasmettere – aggiunge De Padova – l’idea del gioco sano, del vivere sano». A partire, appunto, dall’invitare le «persone a consumare la colazione nei bar che rifiutano le macchinette mangiasoldi».
COME VOTAREDi conseguenza, per stimolare la “cultura” del fare colazione e del bere il caffè più consapevole, i cittadini possono segnalare i bar già slot-free o quelli che hanno deciso di invertire la rotta. Per votare il bar da premiare è molto semplice. Basta compilare la scheda on-line raggiungibile tramite la pagina facebook dedicata all’evento (https://docs.google.com/forms/d/16D0Pp5g13MZ2JONth-q_-Kj66fH2Z3KFCc6kD-g6nmo/viewform). I cittadini, quindi, sono invitati ad indicare il nome del bar e a garantire sulla sua virtuosità o sul fatto che ha deciso di sbarazzarsi delle slot-machine. A metà gennaio, invece, è prevista la premiazione del bar che ha collezionato più voti. Ma il vero obiettivo è di poter consegnare il maggior numero di bollini “Slot Mob”agli esercizi commerciali più etici. Una raccomandazione, quindi, a «staccare la spina, a rifiutare i guadagni facili che portano le macchinette, anche se stiamo attraversando un periodo di grave crisi economica» rileva don Vito Cecere, della comunità Emmaus. Anche perché è «sempre più facile trovare per strada, tra i senza fissa dimora che incontriamo la sera al servizio – conclude Giuseppe Gagliardi, dei Fratelli della Stazione – persone che hanno perso tutto e sono diventate povere a causa del gioco d’azzardo. Questa iniziativa ci sprona a riprenderci gli spazi, visto che la criminalità organizzata è interessata a moltiplicare le sale scommesse soprattutto nelle zone della città dove la marginalità è più elevata».

di Emiliano Moccia

 

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