ROMA – Più di 40 incontri, tavole rotonde e dibattiti, 130 ospiti italiani e stranieri, 40 editori e organizzazioni del volontariato e del terzo settore: questi i numeri della quinta edizione del Salone dell’editoria sociale in corso da ieri negli spazi di Porta Futuro, nel cuore del quartiere romano di Testaccio fino a domenica 3 novembre.
I PROMOTORI – L’iniziativa culturale è promossa dalle Edizioni dell’Asino, dalla rivista “Lo Straniero”, dalle associazioni Gli Asini e Lunaria, dall’agenzia giornalistica Redattore sociale e dalla Comunità di Capodarco. “E’ un luogo, fisico e simbolico, per mettere in comunicazione chi opera nel sociale e chi nell’editoria – ha spiegato Giulio Marcon, uno degli organizzatori dell’iniziativa – E’ un modo per interrogarsi sugli strumenti più utili per comprendere il mondo in cui viviamo e provare a trasformarlo”.
IL TEMA – La cornice tematica, ha spiegato Marcon, è dedicata a “La grande mutazione”, ovvero “la crisi che ha investito la nostra economia ma anche il trentennio di politiche neoliberiste che hanno modificato i sistemi produttivi e il modo stesso in cui intendiamo il rapporto tra politica ed economia”. “Un rapporto che deve essere modificato, affinché si torni a mettere al centro la responsabilità, le pratiche centrate sulla persona”, ha spiegato Nicoletta Dentico, intervenuta in rappresentanza di Banca popolare etica, tra i sostenitori del Salone dell’editoria sociale insieme alla Regione Lazio, alla Camera di Commercio di Roma, alla Fondazione Unipolis, alle Banche del credito cooperativo.
GLI INCONTRI – Al rapporto tra economia e politica saranno dedicati molti degli incontri del Salone, tra cui il dialogo tra gli intellettuali Adam Michnik e Claus Offe su “Che fare dell’Europa?”, quello su “Reddito o lavoro?”, con il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio, Giorgio Airaudo e lo studioso Guy Standing, e ancora l’intervista pubblica di Giuliano Battiston al sociologo inglese Colin Crouch, su “La società dei diseguali”. Oltre agli appuntamenti dedicati a politica, economia, welfare e lavoro, Giulio Marcon ha ricordato i diversi appuntamenti culturali, tra cui l’omaggio allo scrittore cileno Roberto Bolaño, l’intervento dello scrittore tajiko Andrei Volos, l’appuntamento di domenica 3 novembre con lo scrittore Walter Siti, vincitore del premio Strega 2013 con “un libro dedicato proprio alla mutazione antropologica provocata dal denaro e dalla finanza”. Gli effetti della finanza sul tessuto sociale della Grecia verranno invece raccontati sabato sera dal regista Andrea Segre, che presenterà estratti del suo film-doc Indebito, girato con Vinicio Capossela nella Grecia della crisi, insieme alla musicista greca Theodora Athanasiaou. La prima delle serate, quella di giovedì, è dedicata alla musica folklorica dei fratelli Mancuso, interpreti rigorosi e originali della tradizione siciliana, vincitori del premio per la migliore colonna sonora all’ultima mostra del Cinema di Venezia.
di Alice Martinelli