image001BARI – La scienza apre le porte ai bambini. A Bari in collaborazione con il portale www.lacittàdeibimbi.it, è stata organizzata un’apertura gratuita di un location similare e permanente, la Cittadella Mediterranea della Scienza. “Experimenta – tuo figlio scienziato per un giorno”, titolo dell’open day, è stato articolato in quattro turni nel corso del quale esperti dell’Università degli Studi di Bari, maggior parte dei quali compongono lo staff fisso, hanno guidato i 1200 partecipanti in un labirinto di percorsi interattivi, esperimenti e laboratori gratuiti sui temi delle scienze naturali, della chimica, dell’acqua e della luce, tre per bambini dai 3 ai 12 anni e uno per ragazzi dai 10 ai 16 anni, tutti con approccio ludico e la tecnica “hand on” ovvero imparare facendo, che permette al bambino di toccare, manipolare e sperimentare giocando.
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I LABORATORI – I laboratori spaziano dalla scoperta degli aspetti che coinvolgono la crosta terrestre al confrontare le proprietà dell’acqua con quelle di altri liquidi, dalla scoperta del fuoco fino ad arrivare all’evoluzione nel campo delle onde elettromagnetiche a partire dalle invenzioni di Marconi.
L’iniziativa è stata voluta da cittadeibimbi.it per far conoscere ai baresi una struttura di eccellenza ubicata alla zona industriale della città e di cui i cittadini possono disporre tutti i giorni con costi accessibili, che variano a seconda dei percorsi scelti dai 6 ai 25 euro a persona per gruppi formati al massimo da 18. Un gioiello ludico ed educativo, un presidio scientifico e culturale che tutte le città vorrebbero avere e che Bari ha grazie all’impegno e alla tenacia di una donna, la professoressa Ida Maria Catalano, ordinario di fisica generale e presidente della Cittadella.
E’ stata lei più di 6 anni fa a promuovere questa istituzione preposta alla diffusione della cultura tecnico scientifica e alla valorizzazione del patrimonio strumentale di interesse storico presente sul territorio, progetto che ottenne il finanziamento del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca. E’ sempre lei alla guida della struttura data ad oggi in comodato d’uso gratuito per 20 anni dalla Regione, e promossa inizialmente Comune, oltre che da altri partner quali Confindustria e Comunità delle Università Mediterranee.
CATALANO  – «La scienza per molti non è cultura. D’altronde in Italia veniamo da una cultura prettamente umanistica – spiega Catalano. L’intento è quindi formare ma anche fare orientamento, visto che i profili professionali più richiesti dal mondo del lavoro sono quelli a spiccato carattere scientifico. Ma paradossalmente ci si è accorti che il numero di iscritti ai corsi di laurea scientifici è sempre in diminuzione. Quindi bisogna invertire questa tendenza per favorire l’occupazione». Catalano lamenta, inoltre, una scarsa attenzione da parte delle istituzioni. E sottolinea il caso della Regione Friuli Venezia Giulia che concede all’analogo museo della scienza di Trieste 150 mila euro all’anno per il sostentamento delle attività. Invece, chi gestisce la Cittadella Mediterranea della Scienza ha ristrutturato i locali e rimborsa le spese a tutte le utenze senza alcun contributo esterno.
Per l’evento è stato allestito anche un angolo ristorazione dedicato ai bambini da 1 a 3 anni e  uno per la lettura, a cura dei volontari di “Libri su Misura”, che gestiscono le biblioteche pediatriche “Le Quattro Stagioni” del Policlinico e dell’ospedale “San Paolo” di Bari. Mentre i genitori potevano incontrare per un open talk una psicologa e psicoterapeuta consulente del portale cittadeibimbi.it.

di Mariangela Pollonio

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