IMG_9908NAPOLI – Erano tutti lì, in prima fila, come se dovessero aspettare l’uscita dalla chiesa di San Vincenzo della statua del Monacone. La folla, sabato pomeriggio, era invece in piazza Sanità per acclamare i suoi giovanissimi campioni di pugilato, in occasione del primo Trofeo di boxe organizzato dall’associazione Napoliboxe, dalla terza municipalità e dall’Isis “Caracciolo-Rosa”. Un’occasione di riscatto per tanti giovani, non solo del quartiere, che si sono sfidati sul ring allestito sul sagrato della basilica.
[monoslideshow id=147 w=450 h=300 present=’sparkles’]
LE TESTIMONIANZE – Cinque i pugili in erba originari del Rione Sanità, come Carlo, 19 anni, che da tre anni si allena nella palestra sociale di vico Sottomonte ai Ventaglieri, a Montesanto: «Questo non è uno sport violento – dice – anzi. Ti forma come uomo e come atleta perché ci insegna due valori fondamentali, la disciplina e il rispetto dell’avversario. Il mio idolo? Muhammad Ali». Gli fa eco Bruno, 18 anni, che studia Elettronica e Comunicazioni al Casanova ed è il vanto di mamma Rita, entrambi cresciuti alla scuola di Pina Conte “Le donne di Sisina”, altra realtà importante tra le associazioni della Sanità: «Ho iniziato quattro mesi fa – racconta – ed ora sono campione regionale nella categoria Youth. La boxe? All’inizio mamma era contraria. Poi ha capito che questo sport non è solo prendersi a pugni con un altro». Grazie ad un protocollo d’intesa tra Napoliboxe, terza municipalità e “Caracciolo-Rosa”, alla Sanità nascerà la prima scuola di pugilato italiana per minori a rischio. «Per una volta – dichiara Giuliana Di Sarno, presidente di Stella San Carlo all’Arena – questo rione avrà un primato positivo. I ragazzi faranno lezione di boxe nell’ora di educazione fisica. Un ottimo deterrente contro il disagio giovanile, il bullismo e le altre devianze come l’uso di droghe e alcol».

di Giuliana Covella

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui