t-shirt Between - location Valle d'ItriaBARI – Una legge regionale contro omofobia e transfobia. È l’obiettivo della sottoscrizione di apposite cartoline firmate nell’aula consiliare del Comune di Bari e imbucate in un’urna simbolica da parte di chi intende sostenere i diritti degli omosessuali. Il passo successivo sarà quello di consegnarle alla Regione Puglia per testimoniare la sensibilità dei cittadini verso il tema in questione. Nel frattempo, l’autonomia legislativa in materia di sanità dà alla Regione Puglia la possibilità di permettere a una coppia omosessuale di non separarsi nel caso in cui uno dei due debba ricoverarsi in una struttura.
GRILLINI – «Nonostante La Costituzione italiana affermi l’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi – ha sostenuto Franco Grillini, presidente dell’associazione Gaynet – nel nostro Paese non si configura, diversamente dal resto d’Europa, la possibilità per le coppie omosessuali di contrarre matrimonio e adottare figli, visto che non si parla di uomo e donna, ma di coniugi». Grillini, che è intervenuto ieri durante la presentazione della campagna intitolata “SposiAmo i diritti – essere differenti senza differenze”, promossa da Cgil Bari in collaborazione con l’associazione Between Onlus, ha anche precisato che «la famiglia tradizionale non verrebbe intaccata dal matrimonio omosessuale», visto che la sua debolezza ha origine dai tanti servizi assenti, da un welfare incapace di sostenerla. Al suo fianco il sindaco di Bari Michele Emiliano, Pino Gesmundo segretario generale Cgil Bari, Luigi Pannarale docente di sociologia del diritto dell’Università Aldo Moro, e i rappresentanti di Between Viviana Loprieno e Michele Bellomo rispettivamente presidente e membro dell’associazione.
Alla campagna, di cui Antonio Stornaiolo è testimonial oltre che primo firmatario, hanno aderito diversi volti noti dello spettacolo e della cultura tra cui Carmen Consoli, Dario Argento, Marina Rei, Platinette, Daniele Bossari, Stefania Rocca, Daniele Pecci, Marina Rei. Da anni Between lavora sui temi della uguaglianza formale e sostanziale per le persone lesbiche, gay, bisessuali e trans gender, creando spazi di rivendicazione, visibilità e creatività. Più di un mese fa, in prossimità delle elezioni, Bari è stata invasa da maxiposter che riportavano dichiarazioni di amore tra coppie dello stesso sesso, coppie reali che hanno deciso di rendere pubblico il proprio amore.
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I PARERI – “Il matrimonio è un diritto di tutti. Perché l’amore non fa differenze”, era il claim del progetto spopolato dapprima a Bari e poi nel resto d’Italia. È partita così la campagna nazionale “Matrimonio per tutte/i: “Io Antonella prendo te Viviana come mia sposa”.
«Ogni manifesto apparteneva a una vera coppia – dicono gli organizzatori – che esprime il desiderio di godere del diritto di contrarre matrimonio. Negare questo alle persone del medesimo sesso genera una discriminazione – continuano. Anche gli omosessuali, si amano, si offrono reciproca assistenza morale e materiale, coabitano anche per una vita intera, pagano le tasse, sono riconosciuti come coppia dalla comunità in cui vivono, ma per lo Stato italiano non esistono. Stessi obblighi e nessun diritto». Punto fermo resta, dunque, l’allargamento dell’istituto giuridico del matrimonio alle coppie omosessuali.
Viviana Loprieno, presidente dell’associazione Between, ha sottolineato quanto sia «importante non abbassare la guardia. Il matrimonio è l’unico strumento che permetterebbe a tutti i cittadini di essere uguali e non è un caso che questa campagna autofinanziata sia nata in Puglia, regione che in tante occasioni si è mostrata terra di accoglienza. È da qui che deve partire un’ondata di civiltà».
«L’Italia non si adegua alla normativa europea e questo crea scompensi». È quanto ha, invece, dichiarato Luigi Pannarale, ordinario di sociologia del diritto. Un cittadino che decide di sposarsi in Olanda, Spagna o Inghilterra, se si sposta in Italia si vedrà annullata la sua unione. E, fatto più grave, quel matrimonio diventerà persino contrario all’ordine pubblico interno. Michele Bellomo, sociologo del diritto dell’associazione Between ha, infine, rimarcato il fatto che i diritti civili vanno di pari passo con tutti gli altri problemi della società, spread compreso. «È sbagliato pensare che parlare di queste questioni nei momenti di crisi non sia opportuno, perché i diritti vanno riconosciuti e non possono aspettare».

di Mariangela Pollonio

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