SIRIA- L’esercito siriano fedele al presidente Bashar al Assad ha riconquistato la cittadina di Qusayr, nella Siria centrale, tra Homs e il confine libanese. Le forze del regime hanno ripreso il controllo della localitá strategica al termine di un lungo e sanguinoso assedio. Lasciando la città, i ribelli hanno denunciato di aver subito centinaia di vittime, e che ci sarebbero numerosi caduti anche tra i civili inermi. La tv iraniana in arabo, al Mayadin, basata a Beirut, ha riportato la dichiarazione del generale Yahya Sulayman, che ha condotto le operazioni: «Chiunque controlla Qusayr, controlla il centro del Paese. E chi controlla il centro del Paese controlla tutta la Siria».
IL RUOLO DI HEZBOLLAH – A sostenere l’esercito governativo ci sarebbero stati anche gli Hezbollah. «Combattenti Hezbollah stanno invadendo la Siria. Se continueranno a farlo e se le autorità libanesi non faranno niente per fermarli, ci sentiamo autorizzati a combattere Hezbollah dentro il territorio del Libano», ha detto il capo militare dell’Esercito siriano libero (Esl) dei ribelli anti-Assad, Selim Idriss, alla Bbc. «C’è un grandissimo numero di combattenti Hezbollah in Siria, a Qusayr, Idlib, Aleppo, Damasco, ovunque nel Paese», ha aggiunto negando che i ribelli stiano perdendo la guerra.
L’USO DEL GAS – Anche la Gran Bretagna ha prove «fisiologiche» dell’utilizzo di gas sarin in Siria «molto probabilmente» da parte del regime di Bashar al Assad. Lo ha annunciato un portavoce del governo britannico. Ieri il governo francese aveva annunciato di avere le prove che «almeno una volta» Damasco aveva fatto ricorso al gas sarin. Una posizione simile a quella di Mario Mauro, ministro della Difesa italiano: «Sono ormai acquisite da molti giorni prove che fanno pensare ad un utilizzo di armi chimiche» in Siria, «però in azioni molto circoscritte e delimitate. Questo non può costituire il fondamento di un intervento armato della comunitá internazionale, nel modo più assoluto».
Redazione Online