DAMASCO – Marzo 2011: oltre 100mila persone sono morte in seguito allo scoppio della rivolta siriana. Oltre 2milioni di persone, invece, sono scappate dalla loro terra di origine per sfuggire alle violazioni dei diritti umani per vivere una vita “migliore”. Libano, Giordania, Turchia, Iraq ed Egitto sono questi i paesi dove gran parte delle persone è emigrata. In Siria, inoltre, vi sono 4,25 milioni di persone sfollate.

ABUSI SESSUALI – Amnesty International ha incontrato molti profughi provenienti dai diversi governatorati della Siria. Ogni rifugiato si porta una tragica storia e un passato difficile alle spalle. Ma ciò che accomuna le rifugiate siriane è la motivazione per cui hanno lasciato la Siria: la paura dello stupro e della violenza sessuale. Secondo Amnesty International, infatti, molte donne e ragazze siriane scappate dalla Siria, rischiano violenza sessuale nei campi profughi e nelle comunità dei paesi vicini in cui vivono. Fra queste vi sono quelle che vivono nel campo di Zaatari in Giordania, il secondo più grande del mondo, che ospita circa 120mila rifugiati. Il campo è sotto l’amministrazione congiunta dell’Unhcr – Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite – e del governo giordano.  Parecchie donne hanno raccontato di avere paura di violenze e molestie sessuali quando girano nel campo e circolano molte voci su episodi di violenza sessuale. «Il numero di aggressioni sessuali nel campo dall’inizio dell’anno è salito a 10 – spiega Waddah Hmud, capo del Dipartimento per i rifugiati siriani al ministero dell’Interno giordano-. L’incidente più recente, denunciato da una ragazza siriana di 14 anni, che ha riferito di essere stata stuprata da tre uomini siriani il 24 settembre 2013». Un’organizzazione giordana che fornisce aiuto psicologico-sociale a donne e ragazze del campo ha raccontato ad Amnesty International che in media ogni mese tre-cinque donne segnalano violenza sessuale o di genere.Amnesty
 

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