Giuseppe Tecce nel romanzo “Tramonti occidentali” ( editore Grauss, costo 14 euro) parla di migranti che, lasciata la propria terra, approdano in Sicilia mossi dalla speranza di una vita migliore.

Il protagonista è  Peppe Moccia, luogotenente di Lampedusa,la cui vita sarà inevitabilmente trasformata da Fatima, una bambina sopravvissuta a un naufragio.

Pagine cariche di speranza, umanità, preoccupazioni, dubbi.

La bimba irromperà nella vita di Peppe, portando gioia all’interno di una famiglia in difficoltà, provata dall’assenza di un figlio, dalla quotidianità grigia e ripetitiva.

Un incontro casuale e avvenuto in una situazione di grande drammaticità, cambierà in positivo la vita di più persone,  restituirà il sorriso a chi, per motivi diversi, lo aveva perso, offrirà ad un bimba una famiglia, ad una coppia un figlio da amare e proteggere.

Un libro che offre al lettore la possibilità di riflettere sulla complessità delle relazioni umane, sulla necessità di assumere una responsabilità individuale su tutte le crisi globali.

Importante che ciascuno di noi si faccia  carico degli altri in un mondo in cui siamo interdipendenti, in perenne connessione con gli altri

Calati in un mondo caratterizzato da profondi conflitti storico-politici, da una crisi dell’economia globale e della finanza ,  si assiste al passaggio dall’idea tradizionale di un soggetto autonomo e capace di scegliere e di decidere a quella di un soggetto relazionale, legato agli altri , che ha bisogno degli altri come gli altri di lui.

Necessario è il passaggio dall’egoismo all’altruismo, dall’autoreferenzialità alla solidarietà, alla condivisione.

Siamo tutti sulla stessa barca, divisi da un comune destino.

di  Maria Rosaria Ciotola

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui