Prosegue il percorso di “Testimoni di Valori”, un’iniziativa dell’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna della Campania in collaborazione con la Fondazione Silvia Ruotolo Onlus e il Comune di Napoli, pensata per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza attiva. Gli incontri, rivolti ai cittadini e anche alle persone in area penale, mirano a rilanciare ideali di comunità attraverso testimonianze dirette e momenti di confronto aperto.
L’appuntamento del 4 giugno si è svolto nella chiesa del Purgatorio ad Arco, in via dei Tribunali, cuore pulsante del centro storico di Napoli. È stato un incontro di voci molteplici, di esperienze diverse, storie di vita e di impegno che si sono incrociate senza sovrastrutture, in modo sincero e diretto, creando un clima impalpabile di complicità e solidarietà verso traguardi comuni. Il tema centrale di questa giornata era la cura e la bellezza intese come strumenti di rigenerazione dei luoghi e delle relazioni.
La scelta di un luogo “terzo”, sacro ma aperto, non è casuale: lo spazio neutro favorisce l’incontro tra mondi che raramente dialogano e consente di trasformare dolore e ferite in bellezza condivisa. È la logica della giustizia riparativa, ricordata dalla direttrice dell’UIEPE Campania, Claudia Nannola, e da Alessandra Clemente, secondo cui il contatto umano, mediato da volontari formati, può convertire il reato in responsabilità sociale. Hanno condiviso la loro esperienza anche Giuseppe D’Acunto, presidente di Opera Pia Purgatorio ad Arco, e Federica Colucci in rappresentanza del Tribunale di Napoli, sottolineando come la valorizzazione del bene comune passi per iniziative che uniscono istituzioni e cittadini.
Giovanna De Rosa, direttrice del CSV Napoli, ha definito i volontari della città “un vero esercito di sentinelle di cura e rigenerazione, presìdi quotidiani di legalità”. Con oltre 18.000 donne e uomini impegnati nella Città Metropolitana, il volontariato diventa un motore di trasformazione che non solo restituisce decoro agli spazi urbani, ma costruisce relazioni solidali e favorisce percorsi di reinserimento.
Alla giornata hanno preso parte, tra gli altri, Francesca Amirante di Opera Pia, Giuseppe Schisano di Don Caffè, Massimo Faella dell’associazione Respiriamo Arte, Maurizio Simeone dell’Area Marina Protetta Gaiola e Francesco Muzio degli Angeli del Bello Napoli, offrendo esempi concreti di come singole iniziative possano confluire in una visione collettiva di rispetto, bellezza e responsabilità condivisa.
L’incontro conferma come la bellezza che cura sia un processo corale: la trasformazione dei luoghi va di pari passo con quella delle persone, nella consapevolezza che la responsabilità sociale è un bene condiviso. “Testimoni di Valori” prosegue così il suo cammino, offrendo alla comunità occasioni concrete per riflettere sui valori fondamentali della convivenza civile e per agire insieme per il bene comune.