Rientro a singhiozzo per le scuole medie superiori in Campania. Nessuna sorpresa, lo avevano annunciato e lo hanno fatto. Molti studenti hanno deciso di protestare contro quella che ritengono una “ripartenza farsa”, oltre che pericolosa, seguendo le lezioni in dad all’esterno degli istituti; altri hanno organizzando assemblee pubbliche per discutere e condividere eventuali piani di proposta. “Non è possibile che si riapra oggi con le stesse identiche modalità di ottobre – ha dichiarato una studentessa del Liceo Sannazaro di Napoli – Sono stati spesi i fondi in maniera sbagliata e quanto fatto non è sufficiente”.
La richiesta sembra semplice: si al rientro, ma in sicurezza.
“Le proteste contro la Dad che abbiamo promosso nelle scorse settimane probabilmente non sono state comprese – ha raccontato un’altra studentessa del 5° anno del liceo vomerese – Sono all’ultimo anno e mi piacerebbe tanto poter tornare tra i banchi e passeggiare per i corridoi, ma qui non si tratta solo di noi. Certo, non vogliamo ammalarci ma la cosa che più ci preoccupa è la possibilità di portare questo maledetto virus nelle nostre case. Non bastano i banchi a rotelle e non basta l’incremento delle corse dei mezzi pubblici. In più avevamo chiesto l’istituzione di un presidio sanitario per ogni scuola con la garanzia di sostegno psicologico gratuito per tutti gli studenti. Ed anche su questo nessuna risposta” – ha concluso la studentessa.
Dagli studenti universitari agli studenti delle medie superiori, passando per i genitori degli studenti più piccoli, l’accusa è chiara: c’è stato un anno per prepararsi e nulla è stato fatto. O, almeno, non abbastanza.
Il rischio, che per molti è quasi una certezza, è che nel giro di due settimane si sia costretti a richiudere ancora una volta tutti gli istituti. Ancora peggio, forse, è andata agli studenti universitari della Federico II, per i quali il rientro in presenza non è stato neanche ipotizzato. È per questo che, appena due giorni fa, hanno deciso di occupare la facoltà di Lettere e Filosofia”
“Abbiamo ricevuto una comunicazione dal dipartimento con la quale ci è stato detto che la dad proseguirà anche per tutto il secondo semestre. Il fatto che si sia messo in conto di lasciare chiuse scuole e università per un anno intero, mentre migliaia di lavoratori continuano ad essere costretti a lavorare in qualunque condizione, ci pare un evidente orientamento politico della gestione di questa pandemia. – ha dichiarato uno degli studenti del collettivo Studenti Federico II – Noi non rifiutiamo la dad a prescindere, ma riteniamo che sia necessario ripensarlo, includendo anche meccanismi di didattica maggiormente partecipativa.
di Luca Leva