Si è svolto a Napoli, nella Sala Catasti dell’Archivio di Stato di Napoli, l’incontro di presentazione del documento programmatico triennale delle attività 2025-2027 della Fondazione Con il Sud. Con la tappa partenopea, insieme a quella di Roma e Palermo, si sono chiuse le presentazioni sul territorio del Piano. L’obiettivo prioritario di questo documento programmatico è quello di ridare slancio ai processi di rigenerazione del Sud Italia, provando a contrastare il fenomeno dello spopolamento ‘insieme’ a tutti gli attori che ne condividono l’impegno per lo sviluppo sociale ed economico del Sud. Dopo i saluti della Direttrice dell’Archivio di Stato Candida Carrino e di Orazio Abbamonte Presidente della Fondazione Banco di Napoli, hanno preso la parola Domenico Credendino, presidente della Fondazione Carisal e coordinatore della Consulta delle Fondazioni di origine bancaria del Sud e il presidente della Fondazione Con il Sud Stefano Consiglio che ha illustrato il piano triennale.
“Siamo felici e abbiamo lavorato tanto affinché questo piano programmatico andasse in porto. Ha spiegato Credendino durante il suo intervento – Abbiamo fatto sì che la Fondazione con il Sud aprisse anche attraverso le fondazioni bancarie del Sud a nuovi progetti, ovvero a coloro che non vengono “finanziati” possono poi essere scelti dalle fondazioni del territorio che sono le vere antenne del territorio. Per cui c’è una nuova sinergia tra la Fondazione e le realtà locali. Il sistema delle Fondazioni bancarie è fondamentale per lo sviluppo dei territori, per il sostegno di chi ha più bisogno, per la promozione di attività culturali. Perché si raggiungono risultati sempre più importanti il gioco di squadra, la condivisione di iniziative e strategie è metodo, strada da seguire”. Per Stefano Consiglio “Questo piano triennale è stato costruito grazie ai tantissimi incontri che abbiamo avuto in questi mesi. Abbiamo iniziato a lavorare a questo piano all’inizio del 2024, c’è stato un anno di lavoro con il comitato di indirizzo che è responsabile del Piano ed ha ritenuto necessaria una fase partita a gennaio, fino ad aprile di incontri e confronti interni”.
Il documento, che è stato già presentato a Roma lo scorso 6 marzo con l’evento nazionale “Visioni con il Sud”, è frutto di un percorso di ascolto e dialogo avviato un anno fa e che ha coinvolto le fondazioni di origine bancaria, il Forum Terzo Settore e le organizzazioni del terzo settore meridionale, i CSV – centri servizio volontariato, i partner istituzionali privati, lo staff, esperti e accademici impegnati sulle principali tematiche legate allo sviluppo del Sud.
“La sfida del Mezzogiorno non è solo demografica, non si limita alla lettura dei disagi ma è anche relazionale. – evidenzia Credendino – Serve una nuova alleanza tra attori diversi, capaci di riconoscersi, contaminarsi e agire insieme. Le fondazioni, oggi, hanno il dovere di uscire dalla logica del proprio territorio per farsi infrastruttura condivisa di fiducia e sviluppo”. Dal 2001 al 2023, il Mezzogiorno ha perduto già 730 mila residenti. Le proiezioni dell’Istat e di altri istituti di ricerca offrono margini sottili per l’ottimismo. Guardando alle stime dello scenario “medio”, dunque non quello peggiore, nel 2080 il Mezzogiorno avrà perso 8 milioni di abitanti contro i 5,2 milioni del Centro-Nord, concentrati soprattutto nelle classi di età più giovani.