NAPOLI –  Si inizia con «Stop invasione», passando per frasi come «io caccerei pure i napoletani oltre che i neri», oppure «quando arrivano facciamoci trovare anche noi e cacciamoli via». Sono solo alcuni commenti a sfondo razziale che imperversano da alcuni giorni sui gruppi Facebook dedicati ai cittadini di Somma Vesuviana. Il tutto è partito da un post scritto il 29 luglio dal neo sindaco Salvatore Di Sarno che documentava un incontro avuto il giorno prima con il prefetto, alla quale hanno partecipato diversi amministratori dell’area vesuviana: «Oggi, con altri sindaci, – scriveva Di Sarno – abbiamo incontrato il prefetto per discutere di sicurezza del territorio e del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR). Non potremo rifiutarci di ospitare circa 110 cittadini stranieri, 3 persone ogni mille abitanti, che rispondono ai requisiti previsti dalla legge. Faremo del nostro meglio in tal senso e so che i miei concittadini sapranno essere accoglienti e ospitali con chi scappa da guerre e persecuzioni».
Parole che potrebbero sembrare di buon senso, ma che in realtà sono state fraintese da molti, che hanno ipotizzato un arrivo imminente di un centinaio di migranti e che hanno scatenato una serie di discussioni molto animate tra chi si dichiara favorevole all’accoglienza e chi invece è profondamente contrario. Tra le due fazioni i commenti si sono fatti sempre più aspri, a colpi di insulti e segnalazioni. Una escalation che continua ancora in queste ore e alla quale il sindaco Di Sarno ha provato a mettere fine con un nuovo post: «Un’amministrazione seria – scrive il neo sindaco – si pone il problema ed informa la cittadinanza su ogni questione rilevante. Troveremo la giusta soluzione che sarà sempre presa a tutela dei cittadini sommesi ed insieme a tutti i consiglieri comunali. Per la precisione e per togliere qualsiasi dubbio: I Comuni non potrebbero esimersi dall’obbligo di ospitare i rifugiati se hanno strutture idonee e, da un primo controllo, noi non abbiamo strutture adatte ad ospitare rifugiati. Il Prefetto autonomamente li può inviare su un territorio facendo delle convenzioni con privati (CAS). Nella nostra città insiste già un CAS che ospita diversi rifugiati».
Infine il primo cittadino di Somma Vesuviana cerca di fugare ogni dubbio specificando che «al momento non è previsto nessun ulteriore arrivo di rifugiati sul nostro territorio, ma se dovesse arrivare una richiesta da parte della prefettura la valuteremo insieme a tutti i consiglieri comunali e alla cittadinanza». In più, come Di Sarno ha ricordato, sono anni che il territorio ospita alcuni migranti: si tratta degli ospiti della cooperativa Mediterraneo Sociale, che ormai da 30 anni opera in diversi ambiti del terzo settore, tra cui quello dell’accoglienza ai migranti. All’interno del Parco Mediterraneo di Somma Vesuviana, sono ospitati 14 migranti, divisi tra donne e bambini.
«In linea generale – spiega il presidente della Rete Mediterraneo Sociale Salvatore Esposito – non esiste un territorio che non è in grado di ospitare cento migranti. Il problema è soprattutto organizzativo: se nello stesso luogo vengono portate un centinaio di persone è chiaro che si crea un impatto negativo sul quartiere, perché si determina una saturazione. Noi facciamo accoglienza da ormai 35 anni e siamo del parere che gruppi piccoli, ben accolti, in strutture idonee, seguiti da associazioni ben integrate sul territorio, non determinano alcun problema. Il punto quindi non è quante persone può tollerare una cittadina come Somma Vesuviana, ma il modello organizzativo che si sceglie, è quello che determina il successo dell’accoglienza. Noi proponiamo, qualora si dovesse palesare la possibilità concreta di accoglienza di un gruppo di migranti, un tavolo operativo con tutti gli enti, le associazioni e i servizi sociali coinvolti, così da sviluppare un piano dell’accoglienza integrato e funzionale».

di Daniele De Somma

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