Restituire dignità alla popolazione carceraria dell’Istituto di Detenzione “I Due Palazzi” di Padova e finanziare un orfanotrofio in Burkina Faso, questo il duplice obiettivo della consueta vendita natalizia dei panettoni realizzati dalla pasticceria Giotto sita all’interno del carcere veneto, portata avanti dall’Associazione Coletta, dedicata alla memoria del brigadiere dei Carabinieri Giuseppe Coletta, tra le vittime dell’attentato di Nasiriyah del 12 novembre 2003.

L’Associazione si occupa di svariati progetti che coinvolgono minori e persone in difficoltà, per ricordare l’impegno profuso dal brigadiere Giuseppe, il quale nel corso della sua vita e della sua missione al servizio dello Stato ha sempre pensato al benessere dei bambini.

Per quanto riguarda il progetto quest’anno il panettone realizzato dalla pasticceria carceraria è allo speciale gusto di birra, fornita dal Birrificio del Forte nella sua variante “La Regina del Mare”. L’acquisto minimo è di sei panettoni e multipli di essi, costo unitario 23 euro comprese le spese di spedizione. Le prenotazioni devono essere effettuate entro il 20 novembre e ci si può rivolgere all’Associazione scrivendo alla casella mail info@associazionecoletta.it o telefonando al numero di cellulare 3461735370. In omaggio per ogni panettone acquistato il calendario dell’Associazione 2022 dedicato al tema “Che tutto arda d’amor e poesia”.

L’Associazione ha la sua sede a Roma ed è presieduta da Margherita Caruso Coletta, moglie di Giuseppe. Entrambi provenienti da Avola in provincia di Siracusa, hanno un legame particolare con la Campania, in quanto nella sua carriera Giuseppe Coletta è stato anche di stanza a nord di Napoli ed ha abitato a Brusciano e San Vitaliano dove purtroppo il piccolo figlio Paolo ha sofferto di una leucemia che lo ha portato alla morte il 7 giugno del 1997, a soli sei anni, probabilmente per le conseguenze del disastro ambientale della cosiddetta Terra dei Fuochi. Margherita in una intervista ad “Avvenire” del 2012 ha ricordato come proprio in quel periodo le prime notizie in merito agli sversamenti illegali di rifiuti nella zona incominciarono a pervenire. Per questa ragione Margherita ha voluto ricordare la storia di Paolo sensibilizzando l’opinione pubblica sul dramma di tanti bambini che ancora soffrono le conseguenze di una nefasta azione ai danni dell’ecosistema.

di Cristiano Faranna

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