Camminare sulla rena per raggiungere il mare, quale gesto più di questo rappresenta la semplicità del sentirsi liberi. Ma per le persone disabili per chi è su una sedia a rotelle e quotidianamente lotta per raggiungere anche minimi traguardi, quel semplice tratto per raggiungere il bagnasciuga è una prova spesso insuperabile. Da diversi anni, come dimostra l’ultimo dossier di Legambiente e Turisti per caso “Il mare più bello del 2021” che assegna le Vele di qualità agli stabilimenti balneari che meglio rispondono ai requisiti fissati dalle due associazioni per premiare quelli che offrono servizi non solo più sostenibili ma anche più accessibili, in Italia il numero di stabilimenti balneari attrezzati per le persone con disabili è aumentato. C’è più attenzione sull’argomento, c’è maggiore volontà da parte dei gestori di offrire delle spiagge a misura, c’è più sensibilità sull’argomento. Grazie all’iniziativa collegata a “Il mare più bello del 2021”, in particolare è stato possibile censire gli arenili senza limiti e barriere; dal censimento è emersa questa positiva controtendenza rispetto al passato, con più imprenditori che investono sul turismo accessibile come non avveniva fino a qualche tempo fa.

Nella classifica stilata la Campania si segnala almeno per l’apertura verso questo tipo di balneazione attenta ai diversi bisogni di ogni villeggiante. Basta fare una ricerca online di spiagge accessibili: da Miseno a Capri, da Agropoli alla Penisola Sorrentina esistono lidi che offrono servizi importanti per i portatori di handicap. Qualche esempio: docce e bagni attrezzati, passerelle per chi è in sedie a rotelle, carrozzine da spiaggia, aree gioco per bimbi speciali e anche, in taluni casi, personale formato. Tutto bene, dunque? Non proprio, soprattutto per quei cittadini al 100% disabili, impossibilitati a camminare, a cui non basta usufruire di una toilette attrezzata per godersi la vacanza. Lo spiega Salvatore Iodice dell’associazione ‘ProHandicap” che da 25 anni gestisce una concessione demaniale di una piccola fetta di arenile nei pressi della scuola elementare del paese. Grazie a “Il mare per tutti”, ad oggi, dalle 160 alle 180 famiglie da tutta la Campania trascorrono almeno dieci giorni senza spese se non un contributo economico libero; i costi sono sostenuti dalla Caritas diocesana e dal Piano di zona mentre il personale è composto da volontari e ragazzi della Protezione civile. Lo scorso 30 giugno il sindaco Josi Gerardo della Ragione ha inaugurato la stagione. «C’era, all’inizio, chi ci chiamava pazzi. Oggi posso dire che invece la nostra realtà non fa più rumore perché tutti la conoscono. E apprezzano».

Sull’arenile di Miseno, privo di barriere architettoniche, le persone non deambulanti hanno un percorso di pedane accessibili che conduce fino a pochi metri dalla battigia e raggiunge ciascuna postazione, così da poter fare il bagno con l’aiuto dei volontari; dall’anno scorso esiste poi la possibilità di fare il bagno con un lettino sulle ruote e accessibile è anche la deambulazione tra ombrelloni per socializzare. Un esempio quasi unico in Campania, dove un lido simile è solo a Eboli, nel Salernitano. «La nostra Regione è ancora indietro – spiega Iodice – e anche in tema di lidi attrezzati bisogna essere severi perché oggi molte strutture si spacciano per tali ma non lo sono davvero». Impossibile, secondo Iodice, che nel 2021 solo due arenili consentano alle persone non deambulanti di vivere una vacanza piena: «Il panorama dal mio punto di vista è deludente, ma almeno è aumentata la sensibilità e soprattutto non si è più guardati con curiosità, quindi esperienze come la nostra sono diventate normali».

Di Bianca Bianco