Quest’anno, dopo i due anni offuscati dalla pandemia, si torna ai nastri di partenza della Regata dei Tre Golfi. La scoperta che il mare bagna Napoli ha aperto negli interventi che vengono offerti ai minori e ragazzi dell’area penale un orizzonte ancora tutto da esplorare per le potenzialità educative e formative che nasconde.

In particolare la partecipazione alla Regata dei Tre Golfi, proprio perché è stata una scoperta che ha fatto emergere le risorse inespresse che ogni ragazzo custodisce, ha rappresentato e rappresenta una rivoluzione, una pratica concreta di integrazione che nell’immaginario dei ragazzi è senza ombra di dubbio uno spartiacque tra passato e futuro.

«Questa è per noi l’undicesima volta- si legge in una nota diffusa dalle comunità Jonathan e Oliver-  ed è la più importante. Per una molteplicità di motivi: perché torniamo, e guardiamo alle storie di tutti quei ragazzi, più di sessanta, che in questi anni abbiamo portato in superficie, in mezzo a velisti affermati, visibili, orgogliosi. Perché torniamo e lo facciamo per la prima volta come “armatori”, si, Jonathan armatore di sé stessa, di Blue Marlin II “Le Principesse”, una barca confiscata alla criminalità organizzata per tratta di esseri umani che è tornata a solcare i mari con a bordo i nostri ragazzi di vita dopo essere stata assegnata alla nostra Associazione dalle Autorità Giudiziarie.

Un progetto che in questi anni si è costruito e sviluppato grazie ad una sinergia e ad un lavoro di rete che ha visto, e vede, insieme alla nostra Associazione, i Centri per la Giustizia Minorile della Campania, la Lega Navale di Napoli, il Circolo della Remo e della Vela Italia e la Givova, azienda che quest’anno fornirà l’abbigliamento sportivo all’equipaggio di Blue Marlin II . La nostra partecipazione, questo nostro ritorno, è importante soprattutto perchè oltre all’aspetto educativo, sportivo e formativo, oltre all’universo simbolico che essa è in grado di “costruire”, si aggiunge un elemento di testimonianza che, nei tempi che viviamo, assume per noi un valore esistenziale, ci identifica essendo intimamente legato al nostro impegno sociale. Quest’anno, Blue Marlin II ed il suo equipaggio, con un impegno di responsabilità sociale,  saranno “portatori sani” di un messaggio di legalità e di pace. Simbolicamente ma anche materialmente, issando a bordo due bandiere che rappresentano quei valori: quella della pace e quella dell’Unione Europea che abbiamo ufficialmente richiesto al Parlamento Europeo. Porteremo scritto a bordo il messaggio “La pace, non l’assenza di guerra. La pace. Per ogni essere umano. Verso ogni essere umano”. Ed isseremo, oltre alla bandiera arcobaleno, quella europea perché siamo fermamente convinti che per “praticare la pace e la legalità” occorra una Europa dei popoli così come la immaginavano Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi».

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