Lo scorso 5 giugno, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, prima università italiana laica e statale, tra le più antiche in Italia, fondata con editto Lictere Generales dall’ Imperatore Federico II, ha compiuto 800 anni.

Nell’ambito del fitto calendario che celebra questa ricorrenza così importante, è stato presentato il volume “Le origini della cucina italiana da Federico II ad oggi”.

Il lavoro federiciano, curato da Paola Adamo, Valentina della Corte, Francesca Marino ed Elisabetta Moro, contiene una selezione di ricette originali, alcune rivisitate in chiave moderna, che narra di come l’evoluzione della gastronomia italiana sia stata influenzata da eventi storici e interazioni culturali.

Un racconto che si snoda attraverso un’analisi storica e la rielaborazione in chiave moderna del Liber de coquina, una delle più importanti testimonianze sulle abitudini alimentari presso le corti italiane ed europee e pone l’attenzione sul contributo che l’epoca e la Corte di Federico II hanno avuto nello sviluppo della cucina italiana e della dieta mediterranea.

Un viaggio affascinante attraverso i secoli, alla scoperta di come il nostro patrimonio culinario si è evoluto nel tempo.

L’opera contiene all’incirca 170 ricette e raccoglie gli interventi di Fulvio Delle Donne, Gianni Cicia, Massimo Ricciardi, Marino Niola, Luciano Pignataro, Raffaele Sacchi, Francesca Marino ed Elisabetta Moro e le ricette degli chef Corrado Assenza, Domenico Candela, Moreno Cedroni, Caterina Ceraudo, Enzo Coccia, Vitantonio Lombardo, Angelo Sabatelli, Mauro Uliassi.

Il volume, nato da un’idea di qualche anno fa, quando, nel periodo prepandemico,  l’Ateneo, aveva scelto di investire sul patrimonio gastronomico, rappresenta un unicum nel suo genere e sosterrà anche la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’Unesco.

Questo libro, così come sottolineato da Matteo Lorito, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II è “un invito a sedersi alla tavola dell’Imperatore, dove sfamare lo spirito e l’intelletto con una cultura gastronomica tra le più rinomate al mondo, anche abbeverandosi ad una straordinaria ed inesauribile scientiarum haustum“.

di Annatina Franzese

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