NAPOLI –Nella lotta all’usura ed al sovraindebitamento scende in campo la chiesa. La Diocesi di Nola, infatti, sposa il programma “Pio Monte Somma”: l’esperimento è partito con i primi 100mila euro già disponibili e riguarderà solo l’area nolano – vesuviana, ma presto potrebbe essere esteso anche alla città di Napoli per poi essere esportato in tutto il Sud d’Italia. Il programma prevede l’erogazione di “nano crediti” (da 250 a 2.500 euro) a famiglie in condizioni di vulnerabilità economica e sociale e a piccole imprese in crisi di liquidità. La fase di avvio del programma è stata presentata nel Salone dei Medaglioni del Palazzo Vescovile di Nola. Il Progetto è nato per iniziativa di Finetica, Banca Etica e Mediocredito Europeo, con la supervisione del Ministero dell’Economia, con l’intento di sottrarre clienti al mercato dell’usura, che proprio sui microcrediti ha allargato a dismisura il suo raggio d’azione. Aiutate dalla crisi economica e dal fatto che banche e finanziarie non trovano conveniente trattare piccoli prestiti le organizzazioni usuraie hanno “occupato” buona parte delle regioni meridionali. Ne hanno discusso Nello Tuorto, Direttore Generale Finetica Onlus, Michele Gravina, Responsabile Area Sud Banca Popolare Etica, Massimo Minnucci, Presidente Mediocredito Europeo, Mariano Lo Conte, Priore della Fraternità della Santa Croce e Isabella Fontana, Direttore Ministero Economia e Finanze. «Con questo nuovo prodotto, che ha una valenza puramente etica – ha sostenuto Tuorto – siamo entrati in concorrenza con le organizzazioni usuraie. E’ una piccola utopia che diventa realtà e siamo sulla strada giusta. Ce lo conferma la richiesta giunta dalla curia di Napoli di non limitare l’iniziativa a Nola, ma estenderla subito anche al capoluogo».
Ma conferme positive sono venute anche dal sindaco della cittadina, Geremia Biancardi, che ha spiegato come, negli ultimi due anni, si siano quadruplicate le richieste di aiuto che ogni giorno arrivano al Comune dalle famiglie e da persone in difficoltà economiche. «In condizioni di disagio tanto diffuso – ha sostenuto il sindaco – questa operazione etica è importante per ridare un po’ di speranza nel futuro a chi oggi l’ha perduta». Massimo Minnucci ha confermato la volontà di andare avanti con l’iniziativa. «Una volta conclusa la fase sperimentale, – ha detto – l’obiettivo sarà quello di estendere il programma ad altri territori e coinvolgere nuovi soggetti, creando una vera e propria rete di supporto a quel 25 per cento di cittadini che oggi, secondo gli ultimi dati, è escluso da qualsiasi forma di credito ed è preda facile dell’usura».
Mariano Lo Conte ha invece posto l’accento sulle opportunità di crescita economica che i “nano crediti” offrono all’economia del territorio. «Ricordiamo – ha sostenuto – che non si tratta di beneficenza, ma di prestiti che dovranno essere restituiti. In questo modo si ottengono due risultati. Il primo è che le persone si impegnano a produrre nuovo reddito e il secondo è che, a restituzione avvenuta, si liberano nuovi capitali da mettere a disposizione di altri che ne hanno necessità”. Sul tema dell’usura come piaga sociale da sconfiggere è intervenuta Isabella Fontana che ha sottolineato la grande attenzione del Ministero dell’Economia verso questo fenomeno: “Per facilitare l’avvio del Programma ‘Pio Monte Somma’, ci siamo assunti il ruolo di garanti dei crediti, facendo riferimento al fondo di garanzia di ben 32 milioni di euro che abbiamo creato per favorire la diffusione del microcredito».
Fuori programma l’intervento del rappresentante di Libera, Antonio D’Amore: «Con interventi di finanza etica come questo – ha detto – è possibile innescare una spirale positiva che crei anche maggiore legalità, perché dove c’è miseria le organizzazioni criminali prosperano. E il nostro Sud ne è un esempio lampante». Grazie al Progetto “Pio Monte Somma” – è stato spiegato – famiglie e piccole aziende possono accedere a un credito che va da 250,00 a 2.500,00 euro, anche se non sono in possesso di tutte le garanzie normalmente richieste dagli istituti bancari. I prestiti, con tasso d’interesse legale, avranno una durata massima di 30 mesi e la rata mensile non potrà superare i 100 euro. «Noi vogliamo tendere una mano a chi è rimasto indietro – ha concluso Gravina. – Vogliamo fornire mezzi a quel mondo che vive senza capitale, che ha un capitale umano altrettanto importante rispetto a quello finanziario».
di Danila Navarra