Centosei progetti in quattro continenti per un totale di 3 milioni e 812.550 euro distribuiti in 43 Paesi. Sono questi i macro dati del resoconto 2022 di Caritas Sant’Antonio Onlus, il braccio operativo della solidarietà dei frati della Basilica del Santo di Padova. Lo scorso anno i venti di guerra hanno soffiato anche sulla distribuzione delle risorse.

Circa il 20% delle donazioni sono servite a sostenere i profughi di conflitti armati, in particolare dall’ Ucraina (400.000 euro per il progetto rivolto a profughi riparati in Romania o in zone sicure del loro Paese, e 15.000 euro per il progetto padovano di accoglienza di persone in stato di vulnerabilità provenienti dall’Ucraina). In Bosnia-Erzegovina sono stati aiutati con 353.000 euro rifugiati, richiedenti asilo e migranti della cosiddetta “rotta balcanica”, il 72% provenienti dall’Afghanistan. In Libano sono stati forniti mensilmente pacchi alimentari per 24.400 euro a famiglie vittime della crisi economica seguita a tensioni politiche interne. E ancora in Myanmar 20.000 euro sono andati a sostenere i rifugiati con le loro famiglie nei campi profughi e nella foresta.

Questa la distribuzione delle risorse dell’attività di Caritas Sant’Antonio 2022 per continente: in Africa sono stati realizzati 61 progetti in 22 stati per un totale di 1.648.440 euro; in Europa 14 progetti in 5 stati per 1.330.510; in America Latina 18 progetti in 10 stati per 419.800 euro; e in Asia 13 progetti in 6 stati per 413.800 euro.

Come nella nostra vita quotidiana, la crisi economica seguita alla pandemia e quella energetica e dei materiali conseguente alla guerra in Ucraina hanno avuto ricadute anche sul costo medio dei progetti di solidarietà di Caritas Sant’Antonio. Come ha spiegato Giulia Cananzi, curatrice dello speciale “L’anno delle comunità” sul rendiconto 2022 della onlus francescana pubblicato nel «Messaggero di sant’Antonio» di febbraio: «se, infatti, prima della pandemia quasi il 61% dei progetti era sotto la soglia dei 20mila euro, oggi solo il 39,68% rimane dentro questa fascia di costo, mentre la maggior parte di essi ha un costo che varia dai 20mila ai 30mila euro».

Costi sostenuti per area d’intervento – Nel complesso, al centro degli aiuti sono stati i villaggi rurali soprattutto dell’Africa che non hanno accesso ai servizi minimi, quali sanità, educazione e formazione lavoro. A queste comunità è andato il 40,44% dei costi sostenuti per l’area di intervento denominata “promozione umana”, che comprende varie tipologie di progetti: dal dispensario sanitario ai servizi maternità, dal sostegno di microimprese ai centri per l’infanzia abbandonata, dai pozzi per l’acqua potabile ai pannelli fotovoltaici. Ai progetti rivolti alla scuola è stato dedicato complessivamente il 20,51% delle risorse, all’area salute/igiene il 19,70%, alle abitazioni l’11,29%, seguiti da interventi per l’accesso all’acqua (4,05%), il microcredito (1,64%), la formazione professionale (1,43%) e altri progetti minoritari (0,94%).

Costi sostenuti per gruppo sociale – Per quanto riguarda i destinatari dei progetti, sono state di conseguenza le popolazioni che vivono nei villaggi rurali i principali fruitori degli interventi (39,93%), seguite da bambini e adolescenti (21,24%), giovani (15,32%), studenti (8,20%), disabili (6,75%), famiglie (3,51%) e religiosi (2,01%); infine gli aiuti sono andati in maniera residuale a categorie specifiche, come anziani (1,68%), donne (1,12%), malati (0,79%), carcerati (0,26%).

Com’è nel suo stile, Caritas Sant’Antonio finanzia per la quasi totalità progetti promossi dalle Chiese locali e dalla società civile, mettendo in rete diversi soggetti. I referenti dei progetti, di conseguenza, sono missionari religiosi e laici, di diverse congregazioni, organizzazioni e nazionalità. Nel 2022 con la onlus antoniana hanno collaborato 97 missionari tra uomini e donne, 15 laici e 21 frati minori conventuali.

«La guerra in Ucraina, le emergenze climatiche e il caro energia stanno mettendo a dura prova i Paesi più svantaggiati, ma stanno anche impoverendo a un ritmo inedito le fasce più deboli dell’Europa e del nostro Paese, mettendo in difficoltà soprattutto i bambini – commenta dalle colonne del mensile antoniano fra Valerio Folli, direttore di Caritas Sant’Antonio Onlus –. Aspetti che dovremo tener presenti nel 2023 e negli anni a venire, per coltivare il senso di condivisione e di comunità che alimenta la grande famiglia antoniana».

La realizzazione dei progetti è stata possibile grazie all’aiuto concreto dei molti devoti di sant’Antonio sparsi in tutto il mondo e agli abbonati delle varie edizioni del «Messaggero di sant’Antonio», nazionali ed estere. A loro va il ringraziamento di tutti coloro che operano a vario titolo in Caritas Sant’Antonio Onlus.

Sul sito Caritasantoniana.org è possibile consultare la mappa degli interventi, le schede dei singoli progetti, sostenerli e seguirne l’evoluzione.

Info: Caritas Sant’Antonio Onlus, tel. 049 8603310, da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00 – caritas@santantonio.org – www.caritasantoniana.org.

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