NAPOLI – In migliaia ieri hanno partecipato alla fiaccolata silenziosa tenutasi a Cardito per ricordare il piccolo Giuseppe Dorice, morto 8 giorni fa a seguito delle percosse subite dal patrigno Tony Badre Essobti. Il corteo è partito dalla Chiesa dei Santi Giuseppe ed Eufemia in piazza Giovanni XXIII, con destinazione piazza Garibaldi, nella chiesa di San Biagio.
Una fiaccolata che ha raccontato e testimoniato un paese affranto dal dolore ma, alla stesso tempo, determinato a denunciare con tanta forza, con consapevolezza e nel silenzio, il “no” alla violenza, il “no” a tutti i tipi di violenza.
Un fiume di persone che per lunghi attimi ha perso il contatto con il tempo e con il freddo, stringendo tanti palloncini bianchi e candele accese, percorrendo insieme alle tante associazioni, parrocchie ed istituzioni presenti, una strada di speranza.
Il Presidente del Csv Napoli Nicola Caprio, partecipando alla fiaccolata, ha affermato: “Nel silenzio, lungo le strade del paese insieme ai tanti bambini, ai tanti volontari, alle tante famiglie ho avvertito il calore della solidarietà, il grido silenzioso e continuo di tutelare i bambini che sono il presente e il futuro della nostra società. Insomma, una fiaccolata per ricordare un bambino innocente, che ci ha scaraventato addosso le nostre responsabilità, ricordando, ad ognuno di noi, che dobbiamo con tutte le nostre energie dare un senso alla nostra vita e lasciare un messaggio di pace e di speranza, in particolare, ai più piccoli di una vita migliore”.


Tra i partecipanti, l’assessore con delega ai Giovani del Comune di Napoli, Alessandra Clemente, che ha dichiarato: “È nostro dovere non dimenticare Giuseppe e Noemi, vittime innocenti della violenza che troppo spesso abita tra le nostre città. Bisogna edificare insieme un muro di cultura, consapevolezza e partecipazione che faccia funzionare la nostra differenza come lievito del bene e del bello.  Perché la violenza non è un destino, soprattutto quando si parla di bambini”.
Don Fabio Ruggiero, sacerdote della Parrocchia dei Santi Giuseppe ed Eufemia, ha invece spiegato: “Il senso della fiaccolata non è solo per fare memoria di una vittima innocente, ma un modo per scuotere ancora una volta le coscienze di tutti per un impegno serio, costante, responsabile a difesa della vita dei piccoli, dei poveri, quella vita a cui oggi viene negata la libertà!
L’immagine del cammino di una comunità intera avendo tra le mani una piccola luce accesa è segno di quel coraggio di essere oggi nel mondo testimoni con la propria vita, sopratutto verso le nuove generazioni, di quella luce di umanità vera basata su principi e valori significativi”