nazionale basket femminilePESARO – Due canestri, dieci giocatori, una palla a spicchi che rimbalza per il campo. Nessun rumore, è il basket per sordi. Negli Stati Uniti e nel Nord Europa è una realtà che affonda le radici negli anni ’30-‘40. In Italia, il primo campionato maschile è stato disputato nel 1976. La prima Nazionale femminile è nata, invece, solo nel 2010, nel 2013 ha chiuso al quinto posto le Olimpiadi di Sofia e il prossimo anno volerà a Taiwan per i Campionati del Mondo. E questa volta l’obiettivo non sarà solo quello di partecipare, ma vincere. O, almeno, provare a competere alla pari con le corazzate di Usa, Russia, Svezia e Lituania: «Sono squadre fortissime, ma andremo a giocarcela», annuncia battagliera Beatrice Terenzi, direttore tecnico della Nazionale Italiana di Pallacanestro per Sorde.
Beatrice è una giornalista del Resto del Carlino e vive a Pesaro, dove è impossibile non essere appassionati di basket per coloro che hanno vissuto l’epoca d’oro della Scavolini due volte Campione d’Italia tra gli ’80 e i ’90. E proprio Pesaro è diventata la base della Nazionale delle atlete non udenti. È lì che il 25 e il 26 ottobre si terrà il prossimo raduno della selezione italiana in vista dell’Eurocup che si disputerà a Istanbul a fine novembre. Oltre agli aspetti puramente agonistici, però, il prossimo raduno intende rappresentare anche una sorta di Open Day per promuovere la pallacanestro giocata da ragazze non udenti.
«Attraverso Twitter, Facebook e il passaparola stiamo provando ad allargare il movimento ed avvicinare nuove giocatrici – spiega il direttore tecnico – Del resto, siamo una squadra che esiste da poco e non esiste ancora un campionato italiano di basket femminile per atlete sorde». A comporre la Nazionale guidata in panchina da coach Sara Braida, infatti, sono in gran parte ragazze che giocano in serie B e C dei campionati per normodotate. Messina, Bergamo, Pesaro, Mantova, Modena: tutte le parti d’Italia sono rappresentate nel quintetto titolare che il prossimo luglio disputerà i Mondiali di Taiwan.
E, a questo punto, è opportuno fare un breve riepilogo su tutte le questioni regolamentari. La Nazionale femminile di basket per non udenti è “governata” dalla Federazione Sport Sordi Italia, a sua volta affiliata al Comitato Paralimpico Italiano, ma non disputa le Paralimpiadi in concomitanza con i Giochi Olimpici tradizionali, bensì i Deaflympics (Giochi Olimpici Silenziosi). Possono partecipare alle competizioni Fssi atleti sordi o con perdita di udito di almeno a 55 decibel nell’orecchio migliore e, durante le partite ufficiali, non possono essere utilizzate protesi né alcun tipo di apparecchio acustico.
«Comunque le regole del gioco sono sempre le stesse – sintetizza Beatrice Terenzi – ci sono due canestri, una palla e vince chi fa più punti. La comunicazione avviene attraverso il Linguaggio Italiano dei Segni, con gesti o, in qualche caso, utilizzando il labiale. Per il momento, facciamo vari raduni durante l’anno, ci alleniamo insieme e giochiamo contro squadre giovanili o di campionati per normodotati. Ora, però, è importante coinvolgere altre giocatrici per ampliare il movimento e diventare sempre più competitive. Per questo motivo, abbiamo lanciato un appello per segnalarci o far avvicinare nuove atlete. I contatti principali sono il gruppo Facebook Nazionale di basket femminile sorde, il contatto telefonico e Whatsapp 388.744.31.08 e l’email dtpallacanestro-f@fssi.it. Per la prossima stagione l’obiettivo è avviare un nostro campionato nazionale, coinvolgendo in primis le associazioni dilettantistiche già operative in tutta Italia».

di Francesco Catalano