NAPOLI. Assegni di cura a favore di cittadini con patologie gravissime bloccati da maggio del 2019 e per circa 450 persone un diritto fondamentale è negato da ben 8 mesi a causa di inadempienze del Comune di Napoli, che ora però tenta di correre ai ripari.

La vicenda degli assegni di cura-  A luglio del 2019 – quando oramai le 446 persone allettate o sofferenti per gravi malattie già non ricevevano più gli importi variabili da 600 a 1000 euro a seconda delle patologie – la Regione Campania richiese a tutti gli ambiti regionali, compreso quello di Napoli, una modifica delle scale di valutazione per il ricalcolo degli assegni di cura. Ma, per ben 4 mesi, dagli uffici delle Politiche Sociali di Palazzo San Giacomo non risulta siano arrivate risposte alle sollecitazioni della Regione Campania. Un tempo perso prezioso, che avrebbe potuto consentire a persone in difficoltà di potere contare su un gruzzoletto per curarsi garantirsi le necessarie cure. «L’amministrazione comunale non ha adempiuto immediatamente», ammette l’assessore comunale al Welfare Monica Buonanno che a novembre del 2019 è subentrata a Roberta Gaeta come titolare delle Politiche Sociali. Poi, aggiunge la Buonanno «quando sono arrivata mi sono trovata questa comunicazione della Regione Campania e ci siamo subito attivati chiedendo una proroga che ci è stata concessa. Inoltre, a dicembre 2019 abbiamo approvato delle linee di indirizzo che adeguano Napoli alle direttive regionali». Insomma, un primo spiraglio per permettere a chi ne ha bisogno di ricevere un assegno di cura nonostante i tempi restino incerti. In ogni caso, la Buonanno resta ottimista: «È partita la richiesta a tutte le Uvi (Unità di Valutazione, ndr), alle Municipalità e alle Puat (cure domiciliari, ndr) per le immediate rivalutazioni degli assegni. Speriamo che, anche grazie all’impegno dell’Asl, entro fine febbraio si possano completare tutti gli adempimenti».

Contrassegni H- Altro caso spinoso è quello dell’interruzione, lo scorso 30 ottobre, del rilascio dei contrassegni H ai diversamente abili e la chiusura per mancanza di personale dell’ufficio di via Salvatore Tommasi in cui operava un dipendente della Napoli Servizi. Da allora il servizio è rimasto per molte settimane ferme al palo prima di una parziale ripresa e il rilascio dei contrassegni momentanei. Scartata l’ipotesi che la gestione fosse affidata ad Anm che avrebbe utilizzato alcuni uffici municipali di Chiaia, Dante e Vomero, l’ipotesi che prende più corpo è un ricoinvolgimento di Napoli Servizi con una ripresa più meno strutturale del rilascio dei contrassegni H nel giro di un mese.

Osa- La stessa assessore alle politiche sociali Monica Buonanno interverrà prossimamente alla Commissione consiliare welfare per discutere dell’impiego del personale Osa in servizio nelle scuole cittadine, al momento meno di 1000 dislocati in diverse decine di plessi su tutto il territorio comunale. 

di Antonio Sabbatino