CATANIA. Da Paternò arriva un messaggio di speranza: «Grazie ai trapianti si ritorna a Vivere». Un ragazzino forte, solare e determinato, così potremmo definire il «piccolo-grande» Andrea, 13enne paternese. La sua è una storia di coraggio e grande voglia di vivere. Due anni fa ad Andrea viene diagnosticata una grave cardiomiopatia dilatativa con ventricolo sinistro non funzionante che richiede, con la massima urgenza, un intervento di trapianto. Viene curato inizialmente presso l’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma e successivamente presso il nosocomio di Taormina. Nel mese di aprile, essendosi aggravate le sue condizioni di salute, si è rivelato necessario un ricovero d’urgenza affinché Andrea potesse essere collegato ad un cuore artificiale. Il 16 maggio, dopo molte sofferenze, arriva la tanto attesa notizia, ovvero la disponibilità di un cuore naturale e compatibile. Immediato, dunque, il trapianto. Dopo un periodo molto difficile, dal mese di agosto Andrea segue una nuova terapia anti rigetto (fotoferesi) che gli ha permesso di fare rientro a casa, portandolo oggi a doversi spostare solamente ogni fine settimana. Adesso, nonostante i sacrifici continuino, le sue condizioni di salute sono decisamente migliorate. Nell’arco di questi lunghi mesi, in molti hanno voluto sostenere, sia moralmente che economicamente, Andrea e la sua famiglia. Tra questi: il comitato «Pro Andrea» (costituito da un gruppo di genitori del IV Circolo Didattico di Paternò); la scuola di Andrea, ovvero l’Istituto Comprensivo «Don Milani» e alcune associazioni di volontariato («CittàViva» e l’UILDM).

Tutti si sono adoperati e continuano ad adoperarsi affinché, anche attraverso raccolte fondi, la famiglia possa essere aiutata nel sostenere le varie spese. Se da un lato la solidarietà della gente viene in aiuto di questa famiglia, dall’altro, invece, con estrema vergogna, a regnare sovrano è il silenzio da parte degli enti preposti. Oltre ad una situazione economica precaria, dovuta alla mancanza di un lavoro stabile, infatti, i coniugi si ritrovano costretti a dover fare i conti anche con la totale mancanza di rimborsi. Nonostante abbiano inviato già da tempo una documentazione aggiornata, ad oggi, incredibile a credersi, nessun rimborso è stato effettuato. Le cure mediche e le visite, alle quali Andrea deve sottoporsi, sono costose e implicano continui spostamenti, ed è impensabile che a doversi fare carico di tutto ciò debba essere solo la famiglia. Andrea adesso ha bisogno di tornare alla normalità e per far questo, grazie alla disponibilità dei suoi insegnanti, entro i primi giorni di novembre dovrebbe poter iniziare la scuola domiciliare. Un “piccolo” passo verso una nuova vita. (Questo è il numero di conto intestato al papà di Andrea per chiunque voglia aiutarlo con una donazione: IBAN IT 04 R0301 9110 8100 0000 583719)

di Sara Cavallaro (corrieredelmezzogiorno.it)

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