Il ponte di Chiaia, Palazzo Cellammare, le ville di Posillipo, piazza del Plebiscito, la collina di Pizzofalcone, la Gaiola, il Borgo Marinari, sono solo alcune delle location in cui sono ambientati i racconti che compongono il libro San Ferdinando, Chiaia e Posillipo”Storie quotidiane dei quartieri partenopei (Edizioni della Sera), curato da Nicola Clemente, con prefazione di Michele Sergio e postfazione di Antonio Sasso.

Il volume sarà presentato giovedì 3 novembre nella libreria Feltrinelli (via Santa Caterina a Chiaia) alle ore 18.00. I 18 racconti, di cui si compone il libro, sono accomunati dall’amore per il territorio e per gli spazi di alcuni tra i quartieri maggiormente suggestivi e ricchi di storia della città di Napoli. In queste pagine, dense di poesia e a tratti di nostalgia, gli autori mettono al servizio della narrazione storie personali, fantasia ed elementi storico-culturali, al fine di far immergere il lettore tra gli odori e i sapori di Partenope.

Ciò che ne emerge è un caleidoscopio di immagini e sensazioni che conducono direttamente nelle strade della Napoli popolare e borghese. “Ciò che ci interessava era rifuggire dagli stereotipi che accompagnano attualmente qualsiasi rappresentazione su Napoli, sia nella sua versione criminale e violenta che in quella edulcorata e pedagogica che definirei da moderni “telefoni bianchi”, provando ad offrire e a restituire al lettore l’anima, i sogni e i valori di San Ferdinando, Chiaia e Posillipo”, spiega Nicola Clemente, curatore del libro. Il libro è il secondo della collana Partenopea di Edizioni della Sera, dopo “A Napoli Vomero”.

Biografia del curatore-  Nicola Clemente, direttore responsabile di «NapoliToday», «SalernoToday», «AvellinoToday» «Casertanews», del gruppo editoriale Citynews Spa. Ha collaborato in passato con «la Repubblica», con il «Roma» e con la rivista «BBC History». Ha ricevuto nel 2020 il “Sant’Antuono Awards” per il suo impegno attivo nel riconoscimento dell’arte dei pizzaiuoli napoletani come patrimonio Unesco. Nel 2022 ha conseguito il premio “Malafemmena”.

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