Come si evince dal documento di studio e proposta “La dispersione scolastica in Italia: un’analisi multifattoriale”, al di là della sua rappresentazione numerica la dispersione è un fenomeno complesso che coinvolge diverse dimensioni della vita sociale della persona di minore età e della comunità in cui vive: dai servizi per la prima infanzia alla formazione professionale, dalle politiche sociali a quelle abitative e del lavoro. I fattori connessi possono dipendere dalla disoccupazione, dalle situazioni di esclusione sociale e di povertà, ma non si possono escludere nemmeno quelle motivazioni riconducibili a disagi personali e/o familiari, difficoltà nell’apprendimento e, più in generale, il modo in cui il singolo studente reagisce al sistema scolastico.

Da tale consapevolezza nasce il progetto Azione famiglia contro la dispersione scolastica e che promuoverà il linguaggio cinematografico e l’assistenza alla genitorialità.

Alla presentazione del progetto che si terrà il giorno 23 gennaio alle ore 12.30 presso la Sala degli Angeli dell’Università degli studi Suor Orsola Benincasa saranno presenti Maura Striano, assessore all’Istruzione del Comune di Napoli e Adriana Bordignon, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari.

E’ prevista una sperimentazione di due anni presso l’Istituto comprensivo statale Virgilio IV a Scampia e l’Ipseoa a Calata Capodichino.

Ciascun soggetto istituzionale aderente, nel rispetto delle specifiche competenze, offrirà gratuitamente la propria collaborazione.

Se la Caritas diocesana, l’ordine degli avvocati di Napoli ed il Forum delle associazioni familiari saranno attivi nello strutturare percorsi a sostegno della genitorialità; le Università (Suor Orsola Benincasa, Federico II, Accademia di belle arti, Conservatorio San Pietro a Majella) garantiranno supporto per la realizzazione di un prodotto cinematografico.

Un’occasione importante per rendere i genitori attori privilegiati nel processo di apprendimento dei propri figli ed introdurre nuovi linguaggi capaci di sollecitare l’interesse dei ragazzi.

 

 

                                                                                      di  Maria Rosaria Ciotola

 

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