LECCE. Dopo vent’anni di battaglie e contenziosi, a mantenere aperto il dibattito sull’opportunità del progetto di ammodernamento della strada statale 275 nei suoi ultimi 18 chilometri sono rimasti solo i volontari. Per dare voce alle motivazioni di una battaglia a tutela del paesaggio, del territorio e del ruolo della cittadinanza attiva, l’associazione “SOS Costa Salento” ha realizzato “Il caso ‘S.S. 275’. La verità dei volontari”, la prima inchiesta che analizza il modello di sviluppo delineato dal progetto di allargamento degli ultimi chilometri della strada statale 275 fino a Santa Maria di Leuca. L’idea della pubblicazione (Quaderno n. 9 del CSV Salento) nasce nell’ambito del progetto dei “Laboratori partecipati” della Consulta Ambiente del Centro Servizio Volontariato Salento, formata da ventuno comitati locali e associazioni ambientaliste di volontariato che agiscono in tutta la provincia di Lecce. La pubblicazione di 160 pagine sarà diffusa presso il Largo Fiera di Montesano il 25 aprile dalle 9 alle 13, in occasione della giornata di mobilitazione “Fermiamo la nuova 275 a Montesano” organizzata dal Comitato SOS 275.

LA STORIA. «L’obiettivo di questo Quaderno – spiega Luigi Russo, presidente del Csv Salento – è molto semplice: svelare la storia del progetto, le questioni aperte, i costi in termini amministrativi/finanziari, ambientali e storico-archeologici. In una sola parola “divulgare” le informazioni, in modo che un pubblico sempre più ampio conosca i fatti, al di là di ogni mistificazione. Non c’è alcuna volontà polemica, né la volontà di mettere in dubbio il lavoro fatto dalla Magistratura penale e amministrativa. Un lavoro, quello pubblicato, che racconta una vicenda, un territorio e un progetto, da più parti definito ‘sovradimensionato’, ponendo l’attenzione soprattutto su due aspetti, quello turistico e quello economico rispetto a un investimento, quello dell’ammodernamento della Maglie-Leuca, che comporta un consumo di territorio di circa 900 mila m² che sarà di 4 corsie fino a San Dana (frazione di Gagliano del Capo) e di 2 fino a Leuca. Ma il Quaderno – e questo è un aspetto centrale per il Terzo Settore salentino – mette in evidenza anche la criticità del rapporto tra i cosiddetti ‘poteri forti’ e la cittadinanza attiva, in una società che tarda ad affermare il principio della sussidiarietà, come previsto dall’art. 118 della Costituzione».
L’inchiesta valorizza, documentandolo, il punto di vista delle associazioni ambientaliste contrarie al progetto e che denunciano non solo irregolarità nell’iter burocratico seguito per affidamento del progetto, ma soprattutto rivendicano un modello economico, turistico e culturale che con la costruzione della cosiddetta autostrada del Basso Salento, andrebbe inesorabilmente distrutto. Un modello, quello rivendicato dalle associazioni, che valorizzi lo straordinario patrimonio archeologico e naturale di una delle zone più delicate del Salento e potenzi il crescente settore turistico e agricolo.
Un’apposita sezione raccoglie le numerose e ben documentate proposte alternative al progetto, smentendo il “luogo comune” che vede i volontari ambientalisti contrari a tutto ciò che si propone. L’inchiesta è corredata da un’appendice di interviste a testimoni privilegiati di questa vicenda, tra cui il regista e presidente della Cineteca di Bologna Giuseppe Bertolucci che da anni passa le sue vacanze a Diso.

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