Un pullman carico di profughi raccolti al confine tra Ucraina e Polonia è arrivato a Napoli poco dopo le 13, al termine di un lungo giro, che ha toccato in precedenza diverse città italiane. A bordo una trentina di persone, tutte donne e bambini. Con loro diversi ucraini già residenti in Italia che sono tornati in patria per ricongiungersi con i familiari e portarli al sicuro in Italia dove li ospiteranno nelle loro residenze. Commoventi i racconti dei profughi, alcuni dei quali hanno spiegato di aver camminato a piedi 25 km per raggiungere la frontiera: si tratta per lo più di donne, che hanno lasciato i loro uomini in Patria a combattere. Intanto la macchina organizzativa per l’accoglienza dei rifugiati in città e in tutta la Campania è partita, con un vertice che si è svolto stamattina in Prefettura. Il vertice, presieduto dal prefetto di Napoli, Claudio Palomba, si è tenuto, alla presenza dell’assessore regionale alla Legalità, sicurezza e immigrazione Morcone, del sindaco di Napoli, Manfredi, del Console ucraino a Napoli, dell’Anci, dei vertici delle forze dell’ordine, delle forze armate e dei vigili del fuoco, delle Asl 1 Napoli Centro, 2 Nord e 3 Sud, nonché dei rappresentanti dei vescovi di Napoli e Pozzuoli. Nella giornata di domani, sempre presso la Prefettura, sarà insediata una cabina di regia, composta da rappresentanti di tutte le istituzioni interessate finalizzata a definire un quadro complessivo delle informazioni utili alla gestione dell’emergenza per un’organizzazione unitaria degli interventi e per monitorare il fenomeno.

Il sindaco Gaetano Manfredi ha annunciato che la struttura comunale di Marechiaro ha già pronti 60 posti letto per ospitare gli ucraini in arrivo in questi giorni.  La Regione Campania, invece, ha messo a disposizione, quale hub di prima accoglienza, il Covid residence dell’Ospedale del Mare che dispone di 168 posti immediatamente fruibili, ove saranno effettuati i primi screening sanitari a cura dell’Asl Napoli 1 e verrà, successivamente, organizzato il trasferimento per coloro che ne necessitano, presso centri di accoglienza straordinaria, strutture messe a disposizione dal Comune di Napoli,  da altri Comuni dell’area metropolitana o da enti e associazioni religiose e di solidarietà.  Con una nota stampa, la Prefettura di Napoli ha spiegato che «Attesa la difficoltà di collegamento con il territorio interessato dal conflitto in atto, in questa fase non è consigliabile la raccolta di derrate alimentari o materiale sanitario da inviare alle popolazioni ucraine».

(redazione comunicare il sociale)

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