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La strada della musica: piccoli rom in concerto

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MILANO. Un’orchestra speciale con ragazzini dai cinque ai diciassette anni, musica e strada sono spessa la loro aula. Hanno imparato a suonare senza studiare, da un anno venti ragazzini sono entrati nel Conservatorio di Milano che ha formato generazioni di musicisti. La stessa scuola offre loro corsi gratuiti di violino e fisarmonica. Il 27 novembre, nella sala Verdi, alle 18.30 tutti potranno ascoltare i loro miglioramenti. Si terrà infatti il primo concerto pubblico di questa nuova orchestra, nata grazie alla collaborazione tra il Conservatorio e la Casa della Carità di don Virginio Colmegna che segue i giovani rom. Per il concerto è stato scelto un nome evocativo: “La strada della musica”.  «Questo progetto ci obbliga, ancor più che in passato, a lavorare sui talenti, di cui ogni ragazzo, indipendentemente dalla sua storia o dalla sua provenienza, è dotato  – afferma Arnoldo Mosca Mondadori, presidente del Conservatorio Giuseppe Verdi -. I talentuosi allievi del nostro Conservatorio impartiscono lezioni di musica a ragazzi che con la musica vivono da sempre, che hanno la musica dentro di sé. Il sogno è quello di mettere in relazione mondi lontani, attraverso l’universalità di un messaggio, che solo l’arte sa portare».

MONDO CARCERE – Ma non è tutto. La serata del 27 novembre sarà occasione di incontro anche con il mondo carcerario. Un accordo tra Conservatorio e il carcere di Opera prevede che i detenuti del corso di liuteria costruiscano i violini per i ragazzi rom che partecipano alle lezioni. E li consegneranno ai giovani musicisti proprio nella serata del loro primo concerto.

ESPERIENZA NAPOLI – Non è l’unica esperienza musicale per minori a rischio. A Napoli, nel cuore della Sanità, l’esperienza dell’orchestra giovanile Sanitansamble unisce 28 piccoli musicisti. Il progetto, iniziato due anni fa, è portato avanti dall’associazione “L’Altra Napoli onlus”. Lo scorso ottobre, hanno suonato una l’Inno di Mameli, dinanzi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

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