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Panico da sisma, i consigli dello psicologo: «Preparate la mente, gestite le emozioni»

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Lo sciame sismico in corso ai Campi Flegrei sta destabilizzando, anche emotivamente, la popolazione dell’area interessata dal fenomeno del bradisismo. Oltre all’organizzazione dei piani di evacuazione e di fuga, diviene fondamentale per i cittadini gestire l’ansia da terremoto. In proposito Maria Emanuela Cimmino, psicologa e psicoterapeuta cognitiva del centro Flegreo psicoterapia cognitiva, con sede a Fuorigrotta, fornisce elementi utili per non farsi prendere dal panico. «Nel momento in cui si percepisce il sisma – afferma la psicologa e psicoterapeuta cognitiva – è molto utile cercare di restare consapevoli rispetto a quello che sta accadendo e mantenere il mondo emotivo il più possibile regolato e restare radicati».
In proposito, la dottoressa Cimmino suggerisce di «andare a ripararsi in un posto sicuro e in quel caso aspettare che finisca la scossa. Se dovesse salire il termometro dell’ansia, è utile fare un respiro lento. Quattro secondi per inspirare, quattro secondi trattengo il respiro e quattro secondi espirare». Non solo, nel corso di questa fase che può certamente impaurire, diviene «fondamentale anche l’ancoraggio, cioè trattenere a sé un pensiero positivo che possa aiutare la persona a dirsi che a breve finirà per andare a direzionarsi in un posto più sicuro». Ma il panico può comparire anche e in alcuni casi soprattutto prima che la scossa si verifichi. La dottoressa suggerisce in questo frangente «Suggerisco alle famiglie che hanno i bambini di creare una dimensione anche abbastanza semplice e ludica, dove si spiega ai membri della famiglia come poter intervenire se l’evento sismico dovesse verificarsi. La mente va preparata ad avere un percorso stabilito e sapere ogni membro della famiglia che ruolo deve avere. Questo aiuta la mente a sapere come muoversi e a gestire al meglio le emozioni». Non solo: «Se si dovesse individuare qualche membro della famiglia fortemente agitato perché va su una risposta d’attacco oppure che al contrario ha una risposta di paralisi in quel caso – conclude la dottoressa Cimmino – è importante dare poche consegne in modo direttivo».
di Antonio Sabbatino

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