«C’era una volta e c’è oggi una creatura oscura che invadeva il pianeta». Inizia così, con un incipit che riporta subito alla realtà dell’ultimo anno e mezzo, “Lorenzo e l’ombra nera. Gli scacciaombra” la favola scritta dagli alunni delle quarte classi della Primaria dell’Istituto comprensivo “Da Vinci-Comes” di Portici. Un racconto scritto da quattordici piccoli studenti, seguiti dalle le docenti Francesca Cipollaro (tutor) e Maria Clara Esposito (esperta esterna), attraverso il quale i bambini, tutti tra i 9 e 10 anni di età, hanno potuto attraverso la scrittura creativa esorcizzare il terribile momento storico legato alla pandemia che anche loro stanno vivendo. Del resto quando la storia ha preso forma si era a novembre del 2020 e si studiava a distanza. Nonostante l’invadenza dello schermo di un computer, seguiti passo passo gli alunni sono riusciti a mettere su carta una favola frutto dei loro timori ma anche delle loro speranze. Ed ecco allora il piccolo Lorenzo, afflitto come tanti coetanei e adulti dall’ombra che non li fa uscire di casa, scoprire nel baule del nonno lo strumento per uscire, una mascherina, e la persona cui rivolgere le proprie speranze, la scienziata Serilde Abbraccialuce che offre a lui e al mondo l’antidoto per emergere dalla sofferenza: una pietra di luce con un pezzetto d’ombra che solo i bambini potranno recuperare. E così accade. «La gente uscì di casa e riempì le strade. Fu festa grande fra le strade del mondo» è il finale pieno di speranza. «Per i bambini si è trattato di un’esperienza importante – spiega la dirigente scolastica Fabiana Esposito – Nonostante la didattica a distanza e anche nei periodi più duri hanno lavorato a questo progetto inserito nel Pon “Competenze in gioco” che attraverso le loro parole e i loro disegni esprime i timori legati alla pandemia e le speranze legate infine alla campagna vaccinale».

di Bianca Bianco