L’Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere ha organizzato il webinar “Minority stress nella popolazione transgender: tra stigma, risorse e salute” che si terrà questa sera, 23 aprile, a partire dalle 18 sulla piattaforma Zoom. Ad aprire i lavori sarà Paolo Valerio, presidente ONIG, professore onorario di Psicologia Clinica all’Università degli studi di Napoli Federico II, a cui farà seguito la testimonianza di Daniela Lourdes Falanga, presidente “Arcigay di Napoli Antinoo” e operatrice alla pari presso il Consultorio “InCon Tra” dell’Asl Napoli 3. Mentre ad individuare le prospettive del minority stress sarà il relatore Cristiano Scandurra, ricercatore di Psicologia Clinica presso l’Università di Napoli Federico II. Infine, ci sarà ampio spazio per la discussione con il pubblico che parteciperà all’evento. “Sarà un modo per ribadire quanto sia necessaria un’ottica di depatologizzazione – afferma il professor Paolo Valerio – poiché è senza dubbio il contesto sociale ad attivare quello che definiamo minority stress, ovvero la sofferenza psichica delle persone LGBTI”.

Prevalentemente, le persone transgender costituiscono una popolazione altamente resiliente, capace di fronteggiare efficacemente lo stigma che imperversa nelle relazioni sociali e in tutti gli ambienti di socializzazione, tra cui la famiglia e i contesti educativi e sanitari. Nonostante la presenza di importanti risorse, lo stigma può avere un impatto negativo sulla salute della popolazione transgender. “È l’ambiente circostante che deve cambiare, come emerge dalla lettura di un libro della fine dell’Ottocento di Iwan Bloch nel capitolo “Il mistero dell’omosessualità”, in cui vediamo peraltro già adoperata la parola “omosessualità” come termine ombrello per raccogliere una serie di diversi soggetti, – prosegue il professor Valerio –  dove il contesto viene indicato come l’origine di problemi omofobici e sessuofobici”.

“Auspichiamo che la consapevolezza possa evitare di indurre ancora sofferenza e crudeltà a chi vuole semplicemente essere sé stesso – conclude il professor Valerio – e ben venga il Ddl Zan per contrastare le discriminazioni fondate su orientamento sessuale, identità di genere e disabilità, allo scopo di assicurare maggiore tutela alle vittime di episodi di violenza fisica e verbale”. Per iscriversi e partecipare all’evento cliccare il link:

https://us02web.zoom.us/meeting/register/tZAkdeurqDIsHNao4z0Ke9931V5Nx65-__18?fbclid=IwAR17UnNUMn_M8rSTbYaORTApE2cyTcWuZstNAm6-9Ie-Q60MEeRHQzVAH6Y

di Mirella D’Ambrosio