NAPOLI- Non essere semplicemente contagiati dalla solidarietà, ma diventare testimonial e protagonisti di progetti sociali che diventano realtà. Il motore per realizzare qualcosa di ‘buono’ è quello del crowdfunding, la benzina invece è rappresentata dall’impegno imprenditoriale e di consulenza che occorre nel seguire i progetti messo a disposizione dal gruppo di imprese sociali Gesco guidato da Sergio D’Angelo, attraverso la piattaforma buonacausa.org. Si punta sul valore delle esperienze della collettività, sull’agire comune e soprattutto sulle emozioni che provano le persone. E proprio le emozioni rappresentano la chiave per entrare a far parte delle piattaforme di crowdfunding. Si tratta di un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro per sostenere gli sforzi di persone o di organizzazioni. Un processo realizzabile esclusivamente attraverso il web e proprio a Palazzo Zevallos sede Banca Prossima, la banca creata per lo sviluppo dell’economia sociale, che si possono sostenere i progetti. «Vogliamo provare a ispirare aggregazione per perseguire obiettivi comuni – spiega Sergio D’Angelo direttore di Gesco -. Da molto tempo si sostengono progetti per recuperare spazi degradati, beni comuni, rispetto al quale le istituzioni non riescono a dare risposte accettabili». Un esempio che l’anno scorso ha raccolto oltre 20mila persone e coinvolto 600 volontari che hanno lavorato gratuitamente è Giochi senza barriere. «Il crowdfunding funziona in rete ma le piattaforme senza persone non funzionano. Sono il luogo dove succedono delle cose ma le emozioni si aggregano una alla volta – spiega Maurizio Imparato esperto di crowdfunding – Abbiamo connaturata nella nostra società la voglia di supportarci. Le persone possono diventare i testimonial delle cause e farle loro». Fondamentale il ruolo delle istituzioni come Banca Prossima: «E’ una banca creata per lo sviluppo dell’economia sociale, specialistica – spiega Anna Maria Giordano responsabile regionale Sud Italia Banca Prossima – C’è la banca e la comunità: la banca si tira indietro e da la possibilità ai cittadini di contribuire con un mutuo tra le parti. Possiamo essere vicini con tutto quanto di accessorio una banca può fare».
di Maria Elefante