Connettiti con noi

Primo Piano

Il volontariato, una speranza contro la crisi: i dati Istat

Pubblicato

il

Ascolta la lettura dell'articolo

volontariato_napoliNAPOLI – Maurizio Maddaloni, presidente Unioncamere Campania, e Emanuele Baldacci, Direttore del Dipartimento per l’integrazione, la qualità e lo sviluppo delle reti e di produzione e di ricerca Istat, hanno presentato nella sede della Camera di Commercio di Napoli il convegno sul 9° censimento dell’industria e dei servizi e il Censimento dei servizi no profit, relativi al decennio 2001/2011. Un lavoro importante, che nel decennio in questione ha portato alla luce rilevanti cambiamenti nella società industriale e produttiva italiana, uno tra tutti, il peso sempre più determinante del settore del volontariato.
Durante l’assemblea che ha concentrato il focus del rapporto nazionale sulla Campania e le sue aree maggiormente produttive, sono intervenuti Franco Lorenzini, dirigente del servizio delle rilevazioni per i censimenti economici Istat,  Angela Maria Digrandi, dirigente dell’ufficio territoriale per la Campania, Simona Cafieri, ufficio territoriale Campania e Raffaele De Sio, segretario generale della Camera di Commercio.  Il censimento, ricco di informazioni rispetto a quelli precedenti, ha portato alla luce un fatto determinante, essenziale per lo sviluppo sociale e la creazione di nuovi posti di lavoro: come Lorenzini ha fatto notare, il settore no profit è in grado di fornire lavoro in Italia a circa un milione di soggetti, prevalentemente uomini; in completa coerenza con l’abbassamento della produzione industriale, l’aumento della terzializzazione ha creato un sistema dinamico, con 4,7 milioni di volontari in tutto il Paese, principalmente concentrati tra il Nord e a seguire al Centro. Un settore che si finanzia al 48% con la vendita di servizi, quello del no profit e le cui uscite riguardano le spese per il personale al 35% e contributi a terzi per l’11%.
 
Anna Maria Digrandi, con un focus dettagliato sulla Campania, ha mostrato quali settori fossero in crisi nella Regione, come quello della moda, che tuttavia mantiene dei buoni requisiti di ripresa, ma anche quelli in rapido sviluppo, come i servizi di alloggio, l’istruzione e la sanità, o ancora il settore tessile in rapida espansione nel salernitano. Sull’occupazione, i dati della Campania sono ancora i più confortanti, essendo il traino del Mezzogiorno, mentre per numero di volontari la provincia di Napoli si piazza all’ultimo posto tra i capoluoghi campani.
 
A chiusura dei lavori è intervenuto il Presidente del Csv Napoli Giuseppe De Stefano, sottolineando il contributo essenziale del centro studi del Centro servizi per il Volontariato al questionario Istat: la riflessione sui dati del censimento risulta essere doverosa poiché il terzo settore ha le potenzialità effettive di risollevare il Paese e creare occupazione, ponendo l’accento sui veri problemi della società. Con l’invito a partecipare i prossimi 19 e 20 settembre alla Fiera dei Beni Comuni che si terrà a Napoli, De Stefano ha concluso: «Dietro i muri ci sono le persone ed è la lezione che il volontariato porta. La prossima grande sfida che si dovrà intraprendere è quella di portare tutto il sistema di valori e vantaggi nella sanità, un settore che è ancora in attesa del non profit».
 
 

 di Claudia Di Perna 

Agenda

Gravetti 9 ore fa

Castellammare apre la strada all’amministrazione condivisa: un modello innovativo di co-progettazione tra Comune e terzo settore

Gravetti 3 giorni fa

America’s Cup 2027 a Napoli: opportunità o rischio per Bagnoli?

Gravetti 6 giorni fa

Castellammare, ecco “Stabia Solidale”: un bene confiscato alla camorra diventa spazio per i più deboli

medolla 1 settimana fa

Qualità ambientale, il punto di Legambiente sulle città capoluogo. Smog e rifiuti tra le cause del disastro in Campania.

Salta al contenuto