lavorBARI-  Un futuro nero come il lavoro. Questo l’orizzonte che si presenta in Puglia, Campania, Calabria, Basilicata e Sicilia, regioni che nell’ultimo semestre hanno fatto registrare picchi vorticosi nelle statistiche sulla disoccupazione. Qui i senza lavoro si sono ormai attestati sul 23 per cento, mentre le giovani donne disoccupate in certe zone superano addirittura quota 51 per cento. Per molti, a qualsiasi età, una soluzione è accontentarsi del lavoro nero quando c’è. Per i giovani un’occupazione illegale è spesso l’unica esperienza. Pur essendo consapevoli che accettare questa condizione significa non avere alcun tipo di tutela, poter essere licenziati da un giorno all’altro, non avere giorni di vacanza o di malattia pagati e non mettere da parte contributi che diano una pensione in futuro. Durante i negoziati sul bilancio 2014/2020 i capi di Stato e di governo hanno stanziato 6 miliardi di euro per favorire l’occupazione giovanile. L’Italia riceverà una fetta importante di questi fondi. Resta al governo stabilire con quali politiche fare buon uso dei soldi dei contribuenti europei. Inoltre, la Commissione Europea propone che tutti gli Stati dell’Unione si impegnino ad assicurare ai giovani un lavoro o un’occasione di formazione e riqualificazione entro 4 mesi dalle fine del loro percorso di studi. Nel frattempo, tra crisi di governo e deindustrializzazione, è sempre più difficile inserirsi nel mondo del lavoro.
DATI ISTAT- Analizzando il Mezzogiorno, l’Istat ha registrato dati preoccupanti. Nella provincia di Potenza è stato rilevato un tasso di disoccupazione dei giovani di età compresa maggiormentetra i 15 e i 24 anni pari al 50,6%, superiore a quello della provincia di Matera pari al 48,1%. Il 49,5% dei giovani lucani tra i 15 e i 24 anni è disoccupato, la media regionale supera dunque quella nazionale, che si attesta intorno al 39,5%.
Nella provincia di Crotone il tasso di disoccupazione della stessa fascia di età cresce ed è pari al 68%, superiore a quello della provincia di Cosenza del 62,5% e Vibo Valentia del57,2%; segue poi la provincia di Reggio Calabria dove si attesta intorno al 44,6%, di poco superiore al dato della provincia di Catanzaro pari al 43%. Il 53,5% dei giovani calabresi è, dunque, disoccupato. Nella provincia di Bari si abbassa al 46,1%, un dato superiore a quello della provincia di Foggia del 44% e Lecce del 43,8%. Segue la provincia di Taranto dove si attesta intorno al 37,7%, di poco superiore al dato della provincia di Brindisi pari al 37,3%.  È pari, invece, al 21,5% la media dei giovani disoccupati della provincia della BAT, dato confortante rispetto alla media pugliese (41,5%).
Anche nella provincia di Napoli il tasso di disoccupazione supera il 50%, seguita dalla provincia di Benevento con il 47,2%, poco superiore al dato registrato nella provincia diSalerno (44,5%). Mentre, nelle provincie di Avellino e Caserta la disoccupazione giovanile si attesta rispettivamente intorno al 39,2% e al 38,3%.
Maggiori le difficoltà per chi ha abbandonato gli studi, per chi è affidato ai servizi sociali per situazioni familiari critiche, per chi è affetto da disabilità psichiche o fisiche e per chi è disoccupato di lunga durata.
L’OPPORTUNITÀ- Questo stato generale ha suggerito a quattro fondazioni l’idea di istituire un bando per dare nuove opportunità di lavoro. Saranno stanziati 600mila euro che serviranno a sostenere l’inserimento lavorativo di giovani nelle realtà produttive del territorio di residenza oppure saranno indirizzati ad onlus e attività di imprenditorialità sociale che favoriscano giovani in situazione di disagio. I beneficiari dovranno avere un’età compresa tra i 16 e i 29 anni. I fondi verranno distribuiti attraverso il bando nominato “Occupiamoci!”, rivolto esclusivamente a organizzazioni senza scopo di lucro costituite da almeno tre anni (tra cui cooperative sociali, enti di formazione professionale, imprese sociali). I progetti presentati saranno valutati dai promotori secondo precisi parametri, e quelli accolti saranno poi classificati in tre graduatorie distinte a seconda dell’area geografica di realizzazione degli interventi (Nord, Centro e Sud Italia). I vincitori riceveranno un finanziamento a fondo perduto: massimo 35mila euro per progetto in caso di inserimenti lavorativi in realtà produttive e massimo 60mila euro per progetto in caso di sostegno ad attività di imprenditorialità sociale. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 31 ottobre 2013e le informazioni sul bando sono consultabili on line sui siti delle quattro fondazioni promotrici ovvero Fondazione “Aiutare i bambini”, Fondazione San Zeno, Fondazione UMANA MENTE e UniCredit Foundation, che per la prima volta, fanno fronte comune unendo risorse ed esperienze con l’obiettivo di offrire nuove opportunità di lavoro a 120 giovani sull’intero territorio nazionale.
LE FONDAZIONI-“Aiutare i bambini” è una Fondazione italiana laica e indipendente, nata nel 2000 per aiutare in Italia e nel mondo bambini poveri, ammalati, senza istruzione, sfruttati ed emarginati. «La mia esperienza di imprenditore, prima nel settore delle telecomunicazioni e poi nel sociale – dichiara Goffredo Modena, presidente della Fondazione “Aiutare i bambini” ed ex industriale – mi ha insegnato quanto sia importante investire sui giovani: sono loro ad avere le migliori risorse ed energie. Con questa iniziativa vogliamo creare occupazione giovanile. E nei giovani in condizione di difficoltà, se vengono aiutati, la motivazione a fare bene può essere ancora più forte».
Per la “Fondazione San Zeno” parla il presidente Sandro Veronesi e dichiara: «Alla luce della prolungata situazione di crisi nel mondo del lavoro in Italia, che colpisce in particolare la fascia giovanile, sono convinto che il sostegno alla formazione professionale e la creazione di nuove iniziative economiche possano dare un impulso positivo alla costruzione di una autonomia economica e di pensiero a quei giovani che si trovano a porre le basi per il loro futuro». UMANA MENTE è la Fondazione del Gruppo Allianz, che dal 2001 offre un rapporto gestionale di supporto agli enti non profit. «La Fondazione UMANA MENTE  – sostiene il Carlo Salvatori, presidente di Allianz – è da sempre impegnata in progetti socio-assistenziali con particolare attenzione ai giovani. In considerazione delle difficoltà che sussistono per i giovani che vogliano entrare nel mondo del lavoro oggi, ha scelto di offrire uno sviluppo sostenibile del nostro Paese». Infine, UniCredit Foundation, fondazione d’impresa costituita nel 2003 che, attraverso il trasferimento di risorse economiche e di competenze gestionali, sostiene progetti significativi per impatto sociale e innovazione, realizzati da organizzazioni no profit locali.
«Uno dei rischi più grandi che possono correre i giovani è quello di perdere la speranza nel futuro – ha affermato Maurizio Carrara, presidente di UniCredit Foundation. Pertanto, sono convinto che uno dei compiti principali dell’imprenditorialità sociale sia quello di fornire loro, attraverso una formazione professionale finalizzata all’inserimento lavorativo, l’opportunità di costruirsi un ‘ruolo sociale’ e di sentirsi parte integrante di una comunità che sente il bisogno di resistere alle difficoltà».
di Mariangela Pollonio

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