imprese_stranROMA – Nel 2012 diminuiscono anche le imprese con titolari stranieri in Italia. E’ quanto emerge dal rapporto “L’imprenditoria degli immigrati nel 2012”, a cura del Centro Studi Cna presentato oggi a Roma.
La crisi del 2012 ha colpito soprattutto le imprese di più piccola dimensione, sottolinea il rapporto. Questo dato riguarda anche la componente straniera: alla fine dello scorso anno, infatti, le ditte individuali con titolari stranieri sono diminuite del 6,7 per cento rispetto al 2011, passando da 249.464 a 232.668. Un dato che non annulla comunque una crescita che, negli anni della crisi è risultata impressionante. Alla fine dello scorso anno le ditte individuali con titolare straniero risultavano 65.519 in più rispetto al 2007 (quando erano 167.149), con un incremento cumulato del 39,2 per cento. Per effetto di questo dinamismo il peso delle imprese degli immigrati sul totale delle ditte individuali è aumentato di oltre due punti percentuali passando dal 4,8 per cento al 7 per cento.
Anche valutata in termini assoluti, la crescita dell’imprenditoria straniera in Italia appare evidente: negli anni compresi tra il 2007 e il 2011 il numero di imprese individuali aventi titolari di nazionalità non italiana è aumentato sempre almeno di 20 mila unità. Considerando che questo processo di crescita è avvenuto a dispetto di un periodo di crisi che ha messo a dura prova il sistema imprenditoriale nazionale, la flessione del 2012 appare dunque, almeno in parte, fisiologica.
Tra i settori nei quali vi è una più alta concentrazione di imprenditori stranieri, le imprese sono diminuite soprattutto nelle attività dei servizi. In dettaglio:  servizi per la persona: -16,1 per cento; ristorazione: -10,6 per cento; servizi per imprese ed edifici: 9,4 per cento; commercio:  -8,8 per cento; costruzioni: -4,2 per cento; tessile, abbigliamento e pelli: 3,9 per cento; trasporti e comunicazioni: -0,1per cento.  A livello territoriale, nel 2012 il numero di imprese con titolare straniero diminuisce in tutte le regioni. Le contrazioni maggiori si registrano ovviamente nelle regioni nelle  quali la consistenza di imprese straniere è più rilevante Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Toscana. Particolarmente profonde risultano comunque le diminuzioni registrate in Campania, Sicilia e Liguria nelle quali, invece, il peso dell’imprenditoria straniera è decisamente più contenuto.

di W.M.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui